Dopo la presentazione del comitato da parte del presidente, nella quale ha spiegato perché il comitato si è formato, andando ad aggiungersi ai già tre comitati esistenti Bazzano, Savignano sul Panaro e Piumazzo, e quali saranno le linee che terrà per contrastare il piano estrattivo, hanno preso parola i relatori della serata, in primis Dante Pini, presidente della sezione castelli d’Italia Nostra, che ha illustrato come nella provincia di Modena ci sia uno disegno ben definito nel fare cassa attraverso l’edilizia sfrenata, a discapito del territorio, e dopo ha preso parola la vice presidente del comitato, la Dott.sa Gloria Massamba N’siala , che ha presentato la situazione delle escavazioni sul territorio di San Cesario s/P, ponendo l’attenzione sui quantitativi rimasti da scavare dal precedente piano,ed evidenziato come il PAE 2008-2018 preveda lo spostamento della lavorazione degli inerti da siti posti lungo il fiume Panaro verso zone residenziali.
Terminati questi primi due interventi, sono iniziati quelli più strettamente tecnici attraverso le illustrazioni del Geologo Aleotti del Comitato Bazzanese Ambiente e Salute, sulle problematiche che le escavazioni porteranno alle terre e alle falde acquifere e del Presidente del comitato Bazzanese Ambiente e Salute, Dr.Odorici, che ha parlato dei problemi dell’inquinamento che l’aumento dei camion e dei fumi e polveri dei frantoi porteranno nell’aria già pesantemente inquinata della nostra zona.
Esauriti tutti gli interventi dei relatori, si è aperto il dibattito, che ha visto la gente di San Cesario, fare domande e chiedere chiarimenti maggiori sul piano estrattivo e sul frantoio, intervallati da ulteriori interventi di componenti degli altri comitati intervenuti alla serata, per dare maggiori informazioni alla gente.
Al termine della serata, il presidente del Comitato San Cesario Soccorso al Territorio, ha lanciato le prossime iniziative, che saranno: la richiesta di confronto, nel prossimo autunno, con il comune di San Cesario e le assemblee pubbliche che il comitato farà alternate, con cadenza mensile, tra San Cesario e L’Altolà, i due territori del comune di San Cesario, più coinvolti nel prossimo piano cave.
Leggi il comunicato:
Mercoledì 16.06.2010 ore 21.00 presso la Sala Grande di villa Boschetti a San Cesario sul Panaro si è svolta l’assemblea pubblica organizzata dal Comitato di San Cesario s/P Soccorso al territorio.
La volontà del comitato è stata quella di informare la cittadinanza rispetto all’attività estrattiva nel Comune. Si è posta l’attenzione: sui quantitativi di ghiaia rimasti da scavare dal precedente piano; sulle previsioni di scavo; sull’apertura del nuovo frantoio unico che sostituirà quelli esistenti; dell’impatto per la salute e la vita dei cittadini.
All’incontro, presentato da Paolo Pelliciari presidente del Comitato sancesarese, sono intervenuti: Dante Pini (Presidente della Sezione dei Castelli di Italia nostra), il Geol. Marco Aleotti ed il Dr. Fabrizio Odorici (Comitato Bazzanese Ambiente e Salute).
Il vicepresidente del comitato Soccorso al Territorio, Dott.sa Gloria Massamba N’siala, ha presentato la situazione delle escavazioni sul territorio di San Cesario s/P, ponendo l’attenzione sui quantitativi rimasti da scavare dal precedente PAE, in particolare nella Cava Ghiarelle, situata di fronte al Polo scolastico ed adiacente ai campi sportivi comunali. Inoltre, ha evidenziato come il PAE 2008-2018 preveda lo spostamento della lavorazione degli inerti da siti posti lungo il fiume Panaro verso zone residenziali. Il Piano prevede infatti la delocalizzazione dei frantoi esistenti in un unico polo estrattivo (Polo 9), che secondo le prescrizioni del PIAE può avvenire solo a patto di una diminuzione dell’impatto ambientale, ad oggi esiste solo la valutazione dell’impatto ambientale portata dalla ditta escavatrice. L’amministrazione comunale ha però attualmente bloccato la concessione per l’installazione del nuovo impianto in quanto l’area suddetta è ancora soggetta ad attività estrattiva. L’apertura di uno dei frantoi più grandi d’Europa, considerando il materiale che hanno in previsione di lavorare, è quindi solo rimandata?
Proprio la convergenza dei frantoi esistenti in uno unico presso il Polo 9 rende evidente come per la "questione cave" si debba tenere necessariamente conto della situazione delle escavazioni dei comuni limitrofi dai quali proverrà parte della ghiaia lavorata. Ringraziamo per tanto tutti i comitati dei territori limitrofi che hanno partecipato ed informato sulla situazione del loro territorio.
Il Comitato Soccorso al Territorio.
Per informazioni scrivere a soccorso_territorio@yahoo.it