Guernica,nelle strade per un nuovo spazio sociale

Altra giornata di riappropriazione da parte del Guernica, che al parco della resistenza, uno dei numerosi parchi di Modena, ha dato vita a una nuova iniziativa sul percorso che porterà a Modena, un nuovo Spazio Sociale.

Più di 300 persone hanno attraversato nella serata di sabato, l’ennesima iniziativa messa in piedi dal Guernica, di riappropriazione di spazi della città di Modena, i quali hanno potuto guardare la mostra sulle occupazioni, mostra che nell’iniziativa dell’ex amcm, ha riscosso molto successo, hanno potuto trovare uno spazio "writers" allestito con pannelli, il tutto accompagnato da un punto bar e dalla musica dei Bizzari sound.

Nell’arco della serata sono stati fatti numerosi interventi tra i quali quello a sostegno dei comitati popolari sorti in provincia, un intervento degli studenti del Casm, un intervento di Prendo Casa Modena e per ultimo un intervento per ribadire che la campagna spazi del Gurnica non si è fermata con lo sgombero dell’ex concessionaria Stanguillini, ma che continua rilanciando per settembre una nuova occupazione per dare vita a un nuovo Spazio Antagonista Occupato a Modena.

Leggi i volantini distribuiti nella arco della serata:

Guernica al fianco dei comitati popolari:

Quello che il PD pensava di nascondere o di far passare in sordina è un piano di devastazione del territorio, che come al solito permette a poche associazioni di industriali ,dalla CNA alla LegaCoop, di arricchirsi sulla salute dei cittadini.

Ma cos’è questo piano di escavazioni e soprattutto cosa comporterà per la vita di migliaia di persone che vivono al fianco di queste voragini chiamate cave e per tutti coloro che bevono o usano l’acqua dell’acquedotto di Modena per bere, cucinare e mangiare?

Il piano di escavazioni , che una ventina di comuni sono andati ad approvare nell’anno appena passato, permette l’allargamento delle cave già esistenti nel territorio di Piumazzo, Bazzano e Savignano. Le cave sono buchi da dove varie imprese scavano per recuperare la ghiaia da vendere, poi usata per costruire le infrastrutture e le grandi opere tipo centrali nucleari e Tav.

Il territorio tra Modena e Bologna conosce molto bene questo fenomeno, perchè è da più di 40 anni che viene martoriato e distrutto da queste voragini: dovete pensare ad aree grandi come 5 o 6 campi da calcio profonde 15 metri, come si possono chiamare?

Ma tutto questo ai cittadini cosa porta?

Per prima cosa le falde acquifere in questa zona sono ad una profondità dai 10 ai 15 metri, quindi potete capire bene come possa essere pulita e sana un’acqua attraversa una delle porzioni di atmosfera più inquinate d’Italia e che non ha il filtro naturale di questo strato di terra e ghiaia che viene asportato: significa che qualsiasi elemento inquinante entrerà nell’acqua che tutti berranno, o meglio, che tutti berremo.

Secondo cosa l’inquinamento dell’aria, perché se si scava la ghiaia questa dovrà anche andare nei vari impianti di lavorazione: si è stimato che il passaggio dei camion sarà circa uno al minuto, il che comporta inquinamento dell’aria e inquinamento acustico.

E ricordiamoci che l’aria e l’acqua non hanno barriere, se si inquina aria e acqua, tutti ne risentiamo.

Inoltre a causa di questi buchi non sarà più possibile coltivare questo territorio che è famoso per la sua fertilità: togliendo la possibilità di coltivare si tolgono centinaia di posti lavoro legati all’agricoltura.

Tuttavia il problema non è solo ambientale, ma riguarda proprio il tipo di sviluppo, il tipo di futuro che si vuole costruire per tutti: siamo di fronte ad amministrazioni che non ascoltano la cittadinanza, ma solo le sirene dei guadagni e delle poltrone; infatti è chiaro che il piano di escavazione non serve solo a procurare ghiaia, perché il fabbisogno di Modena è stimato come 3 o 4 volte superiore a quello di Bologna ed è risaputo che Bologna e provincia sono molto più grandi e popolose di Modena e provincia.

Per questi motivi questo piano deve essere fermato: perchè danneggia tutti per favorire gli interessi di pochi ed è per questo che i Comitati da oltre due anni stanno portando avanti una lotta partecipata come da decenni che non si vedeva nella nostra regione.

Questa è una lotta di tutti: l’aria, l’acqua e la salute non si vendono per due denari e per il guadagno di pochi signorotti.
Il Guernica è anche questo: comprensione di come speculano sul territorio i nostri vecchi amministratori, ribellione organizzata delle giovani generazioni per difendere il proprio futuro!

Prendo Casa Modena:

La crisi colpisce duro e colpisce soprattutto le famiglie meno abbienti, quelle dei lavoratori salariati in particolare. In questi mesi assistiamo nella nostra provincia ad un aumento enorme del numero di famiglie che non riescono più a pagare l’affitto e, di conseguenza, vengono sfrattate dalle loro case. Per le famiglie immigrate, che rappresentavano una speranza di riscatto di una vita di stenti nei loro paesi di origine, la questione si fa doppiamente dura, in considerazione del fatto che vengono trattati come estranei al corpo sociale che "potrebbero benissimo tornare a casa loro".

Le assistenti sociali parlano con le famiglie immigrate come se avessero a che fare con dei villeggianti, che finito il periodo di ferie, possono tranquillamente andarsene; il fatto che ci siano bambini o ragazzi nati qui che non conoscono neppure la lingua del paese dei loro genitori, poco interessa. Poco interessa che i lavoratori abbiano versato per anni contributi a questo stato di cui non vedono nessun risultato.

E’ per questo che dall’ esperienza di lotta portata avanti dalle compagne e dai compagni del Centro Sociale Newroz di Pisa, (per maggiori informazioni consultare il sito : http://mailstore.rossoalice.alice.it/exchweb/bin/redir.asp?URL=http%3A%2F%2Fwww.infoaut.org%2F), che hanno dato vita ad un percorso di occupazioni di case che ha favorito il protagonismo sociale e politico delle famiglie occupanti, anche a Modena nasce il Progetto "Prendo Casa". La caratteristica di questo progetto è quella di creare protagonismo nei nuclei famigliari, tra gli studenti fuori sede per dare dignità ad un percorso di riappropriazione che è molto simile al progetto che portiamo avanti insieme per la conquista del centro sociale.

Questo progetto sta caratterizzando la nostra area politica ed attraversa le città di Pisa, Modena e Torino grazie ai compagni ed alle compagne del centro sociale occupato Askatasuna, che seguono anche la sorte di un consistente gruppo di rifugiati politici.

Noi vogliamo mettere in discussione gli equilibri economico-finanziari nei quali siamo inseriti e questo è possibile solo se saremo in grado di lavorare alla costruzione di una soggettività forte, immigrata e autoctona, che rifiuti il concetto di marginalità sociale cui la crisi sta cercando di destinare interi settori di classe: contro questo destino riteniamo che la lotta sia trasversale e possa vedere uniti studenti, lavoratori italiani e stranieri, precari della scuola e di altre realtà.

Oggi siamo in un mondo in cui chi è ricco può fare ciò che vuole, infrangere leggi, inventarne di nuove per favorire sé ed i propri compari: noi siamo dall’altra parte e quando occupiamo posti abbandonati tutti gridano allo scandalo, destra, centro e sinistra. La legge è flessibile per i potenti e dura per i subalterni.

Tuttavia questo mondo non è l’unico possibile: esiste un mondo che ci appartiene e che dobbiamo saperci inventare fatto a misura delle donne e degli uomini che sapranno lottare con coraggio per il proprio avvenire, senza pensare che la miseria sia un destino, specie quando di merci sono pieni i supermercati, gli autosaloni, ogni negozio che ci circonda e cercano di convincerci che per noi non ce n’è abbastanza, che dobbiamo piegarci ai loro desideri per poter avere qualche briciola in cambio.

Lo spazio sociale è solo un primo passo: la conquista di un pezzo di città che prelude ad una realtà che sapremo costruire insieme. La casa, lo spazio, la dignità: ogni cosa che ci prendiamo è solo una piccola parte di ciò che ci spetta!

Guernica

Prendo Casa Modena

Intervento CASM:

"Il CAS (Coll. Auto. Stud) torna di nuovo per le strade fra i compagni e alle compagne del Guernica, un progetto in cui il nostro collettivo ha creduto fin dal principio, perchè riconosciutosi nella volontà di cambiamento e di avere spazi fisici e intellettuali in questa città oramai non più alla portata di tutti.

Il CAS,originariamente nato come CSMU ha infatti è sempre intervenuto al fine di portare avanti interventi mirati al diritto allo studio e alla tutela della classe studentesca, parte integrante e sicuramente non minoritaria dell’ampia sfera della così classe a reddito zero, proprio perchè siamo convinti che gli studenti siano una realtà appartenente ad essa il CAS ha ritenuto d’obbligo impegnarsi ed unirsi anche alle lotte che esulano dal singolo mondo dell’istruzione. Ci aentiamo per questo di esprimere solidarietà ed appoggio a tutti i precari e le precarie, a chi non ha un tetto sotto il quale poter vivere e a chi viene sfruttato giorno dopo giorno in ogni singola fabbrica o ufficio di questo paese, dove il denaro invade sempre più l’importanza che dovrebbero occupare la libertà e i diritti di tutte le persone.

Nel corso dell’ultimo anno abbiamo portato avanti un importante battaglia per il diritto alla mobilità degli studenti, impegnandoci in prima persona e affrontando a testa alta denunce e divieti per gridare a gran voce la nostra voglia di veder riconosciuti i nostri diritti. Ci siamo rivolti in diverse occasioni ai vertici dell’ATCM, al Comune e alla Provincia, ottenendo incontri sempre e solo dopo aver utilizzato metodi forti come l’occupazione della stazione, ma alla fine tutto si è rivelato inutile, perchè ancora una volta questa società si è svelata per ciò che realmente è, una macchina con ingranaggi ben innestati, ben poco disposta a prendere in considerazione chi ne metterà in discussione anche solo uno di essi. Questi signori credono che il rifiuto di ascoltare e il reprimere la nostra voce possa farci perdere la voglia di lottare e portare avanti ciò in cui crediamo, ma non capiscono che tutto ciò invece non farà altro che alimentare la nostra rabbia, rabbia che ci spingerà nuovamente a riappropiarci dei nostri diritti negati, con nuove mobilitazioni e nuove lotte, senza mettere in un cassetto e dimenticare anche tutte quelle passate. Per questo continueremo a lottare contro l’attuale di trasporto pubblico che, più che un consorzio, pare ad una multinazionale che fa della sua bandiera principale lo sfruttamento indiscriminato delle risorse primarie, e in questo caso la risorsa primaria è rappresentata proprio da noi, gli studenti costretti a subire condizioni pessime come il sovrafollamento e le pessime condizioni dei mezzi. Continueremo a volere e pretendere libri di testo e saperi liberi per tutti gli student*, perchè la nostra istruzione non deve essere condizionata dalle risorse economiche di cui le nostre famiglie dispongono essendo molte di esse colpite da una crisi non nostra, che noi non abbiamo creato, continueremo anche a lottare a fianco del Guernica perchè Modena ottenga uno spazio sociale, dato che tutti noi abbiamo diritto ad un luogo accessibile a costo zero non solo per divertirmento, ma anche per crescere culturalmente grazie a laboratori, palestre, cineforum, progetti culturali e luoghi non filtrati di scambio di idee.

Consapevoli di tutto questo non rimane che ringraziarvi tutti e tutte per essere intervenuti qui questa sera, per aver dimostrato ancora una volta che Modena ha bisogno e diritto ad uno spazio sociale e che i modenesi non intendono piegare la testa davanti a chi prova a imporgli limiti alle proprie libertà e ai propri diritti.

L’appuntamento per il ritorno del CAS è dunque fissato per settembre, perchè dal momento che le scuole e le università riapriranno noi saremo sicuramente li, pronti ad appoggiare le nostre battaglie, pronti a riapproriarci nuovamente dei nostri diritti negati e pronti ad una nuova mareggiata, fino a quando non avremo un Guernica a modena che ritornera con una nuova occupazione di settembre."

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