STUDENTI E PRECARI ASSEDIANO IL PROVVEDITORATO

In un pomeriggio caldo, precari e studenti si fanno sentire, portando all’attenzione della città e del provveditore i disastri che la riforma Gelmini porterà.

Duecento precari in piazza nella giornata di mobilitazione contro la riforma Gelmini lanciata dei precari della scuola di Modena davanti all’Ufficio Scolastico Provinciale.


Hanno cominciato a radunarsi davanti all’ ufficio Scolastico Provinciale, dalle 15, l’ora indicata per l’appuntamento tutte le realtà di precari della provincia di Modena, dal coordinamento precari scuola Modena ( promotore della mobilitazione), agli insegnati dell’ istituto Meucci di Carpi, insieme a tutte le realtà che hanno voluto aderire alla manifestazione come il Collettivo Studenti di Modena Uniti, Onda Anomala Modenese, Gilda Modena, Rdb cub scuola Emilia Romagna, FLC Cgil Modena, Cobas Scuola Emilia Romagna, rappresentanti di altre realtà di precari di Mantova e Bologna e i rappresentanti dei genitori.

Con diversi interventi tenuti dalle varie componenti che hanno aderito alla manifestazione, i precari modenesi hanno voluto denunciare la difficile situazione in cui si trovano con l’arrivo della nuova riforma scolastica voluta dal ministro Gelmini, e per discutere di questo è stato richiesto un incontro con il provveditore di Modena, incontro richiesto giorni precedenti ma negato con una banale scusa, il pomeriggio stesso della manifestazione.
Questo fatto non ha fermato i precari che intervento dopo intervento hanno segnalato le varie problematiche che si trovano ad affrontare nelle loro scuole, ribadendo la volontà di rilanciare con iniziative di lotta le mobilitazioni, partendo dal blocco degli scrutini.

Durante gli ultimi interventi, alcuni precari sono entrati nell’ufficio Scolastico per appendere uno striscione che citava "NO AI TAGLI ALLA SCUOLA SI AL RITIRO DELLA LEGGE 133" ma il responsabile dell’ufficio che non voleva che i precari esponessero lo striscione, ha chiamato la polizia,fingendo di essere stato aggredito.
La polizia,carabinieri e digos sono arrivati di corsa con fare minaccioso ma la determinazione dei precari presenti ha fatto si che, in prima battuta le forze dell’ordine si sono fermate e successivamente, attraverso una mediazione sono poi riusciti a consegnare un documento per il provveditore ponendo come richiesta ultima un incontro a breve tempo con tempi e modi
fissati da loro.

La giornata si è chiusa con una breve manifestazione che ha percorso il quartiere dell’ edificio che ospita gli uffici del provveditorato, portando tra la gente i contenuti e la rabbia che i precari in questa difficilissima fase vogliono portare all’ attenzione di tutti.

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