REPORT SETTIMANA RESISTENZE COMITATI POPOLARI

Durante l’inaugurazione di un tratto della nuova strada chiamata Pedemontana, che collegherà Bologna a Sassuolo, un centinaio di manifestanti appartenenti ai comitati NO CAVE e di semplici cittadini della zona coinvolta nel piano estrattivo hanno contestato il presidente della provincia di Modena, Emilio Sabattini, e le autorità del comprensorio. I comitati NO CAVE di Piumazzo e Savignano sono nati per contrastare e fermare il piano di escavazioni e per osteggiare l’operato dell’amministrazione responsabile dello scempio ambientale e dei futuri danni alla salute che ricadranno sugli abitanti della zona interessata dagli scavi.

 

Il piano estrattivo della ghiaia comprende i territori di San Cesario, Piumazzo, Savignano e Spilamberto e prevede un intenso lavoro di escavazione ghiaia che sarà molto superiore al reale fabbisogno della provincia di Modena. Questo genererà grosse ripercussioni sia a livello di salute che d’inquinamento ambientale a causa delle polveri e dei fumi emessi e andrà a danneggiare le falde acquifere ed i bacini sotterranei di ricarica delle stesse.Contemporaneamente, come era prevedibile, si sta verificando una dilagante speculazione da parte dei cavatori e la corsa dei Sindaci ad approvare il piano di escavazione dei Comuni per poter incassare soldi e fare cassa.

 

Sin dalla nottata tutta la zona è stata disseminata di cartelli e striscioni contro il piano estrattivo. Dopo essersi radunati ai piedi di uno dei tanti cavalcavia realizzati insieme alla strada, i manifestanti si sono diretti al punto in cui si stava svolgendo la cerimonia di inaugurazione. Da quel momento sono partite frasi e cori contro le amministrazioni locali e provinciali che hanno disturbato e spesso interrotto i discorsi di rito dell’inaugurazione.

 

Terminata la cerimonia, con il classico taglio di nastro, gli attivisti dei Comitati NO CAVE hanno attuato un blocco stradale con cordoni, esprimendo la loro radicalità e avversione al piano estrattivo e mettendo ben in vista i cartelloni di protesta. Così facendo hanno impedito la partenza dell’autobus delle autorità e la parata delle Ferrari.

 

Concluso il tutto il CAM ha attaccato lo striscione “APMI , CNA e LEGACOOP – CAVE: SOLDI per VOI, MORTE per NOI “ contro quelle associazioni che spingono per il piano di escavazione all’esterno di uno dei tanti frantoi della zona. L’azione voleva evidenziare come queste lobby pur di guadagnare sono disposti a mettere a repentaglio la salute di migliaia di cittadini.

 

Le contestazioni sono continuate nella giornata di lunedì 16 febbraio durante al consiglio comunale di Spilamberto, durante le votazioni del piano comunale di escavazioni. Spilamberto è il primo comune a votare il piano e fa parte di quei comuni che hanno accettato il piano di escavazioni della provincia di Modena.

Per tutta la serata una ventina di attivisti dei comitati "no cave" hanno esposto cartelli contro le cave, disturbando le operazioni di voto e fischiando gli interventi degli esponenti della maggioranza. Dopo la votazione, che ha visto l’ approvazione del piano, i comitati hanno abbandonato l’ aula continuando a contestare la maggioranza con urla e fischi.

Questa contestazione è la prima di una lunga serie che i comitati faranno nel comprensorio per mettere in risalto le contraddizioni della politica locale e della provincia Modena.

A FIANCO DELLE POPOLAZIONI CHE RESISTONO

RESITERE PER ESISTERE

CONTRO CHI SPECULA SULLA NOSTRA VITA

C.olletivo A.utonomo M.odenese

 

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