SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI BERGAMO

Il C.OLLETTIVO A.UTONOMO M.ODENESE condanna le cariche della polizia ed esprime piena solidarietà ai compagni antifascisti di Bergamo.
Da sempre la polizia italiana e lo stato italiano si sono messi a difesa  delle formazioni neo fasciste non facendosi nessun scrupolo nel caricare e arrestare compagni che fanno della resistenza e dell’ antifascismo militante una questione di vita.
Complici durante la strategia della tensione e complici ora negl’ assalti ai luoghi di ritrovo dei compagni e ai luoghi simblolo della resistenza, ma sopratutto responsabili delle aggressioni e delle morti dei compagni.
Non faremo mai UN PASSO INDIETRO di fronte a formazioni neofasciste e all’arroganza dello stato e della polizia italiana perchè l’ antifascismo è un nostro principio che difenderemo sempre con qualunque mezzo a nostra disposizione.
 

C.ollettivo  A.utonomo  M.odenese 
 
Posted in Antifascismo | Comments Off on SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI BERGAMO

REPORT SETTIMANA RESISTENZE COMITATI POPOLARI

Durante l’inaugurazione di un tratto della nuova strada chiamata Pedemontana, che collegherà Bologna a Sassuolo, un centinaio di manifestanti appartenenti ai comitati NO CAVE e di semplici cittadini della zona coinvolta nel piano estrattivo hanno contestato il presidente della provincia di Modena, Emilio Sabattini, e le autorità del comprensorio. I comitati NO CAVE di Piumazzo e Savignano sono nati per contrastare e fermare il piano di escavazioni e per osteggiare l’operato dell’amministrazione responsabile dello scempio ambientale e dei futuri danni alla salute che ricadranno sugli abitanti della zona interessata dagli scavi.

 

Il piano estrattivo della ghiaia comprende i territori di San Cesario, Piumazzo, Savignano e Spilamberto e prevede un intenso lavoro di escavazione ghiaia che sarà molto superiore al reale fabbisogno della provincia di Modena. Questo genererà grosse ripercussioni sia a livello di salute che d’inquinamento ambientale a causa delle polveri e dei fumi emessi e andrà a danneggiare le falde acquifere ed i bacini sotterranei di ricarica delle stesse.Contemporaneamente, come era prevedibile, si sta verificando una dilagante speculazione da parte dei cavatori e la corsa dei Sindaci ad approvare il piano di escavazione dei Comuni per poter incassare soldi e fare cassa.

 

Sin dalla nottata tutta la zona è stata disseminata di cartelli e striscioni contro il piano estrattivo. Dopo essersi radunati ai piedi di uno dei tanti cavalcavia realizzati insieme alla strada, i manifestanti si sono diretti al punto in cui si stava svolgendo la cerimonia di inaugurazione. Da quel momento sono partite frasi e cori contro le amministrazioni locali e provinciali che hanno disturbato e spesso interrotto i discorsi di rito dell’inaugurazione.

 

Terminata la cerimonia, con il classico taglio di nastro, gli attivisti dei Comitati NO CAVE hanno attuato un blocco stradale con cordoni, esprimendo la loro radicalità e avversione al piano estrattivo e mettendo ben in vista i cartelloni di protesta. Così facendo hanno impedito la partenza dell’autobus delle autorità e la parata delle Ferrari.

 

Concluso il tutto il CAM ha attaccato lo striscione “APMI , CNA e LEGACOOP – CAVE: SOLDI per VOI, MORTE per NOI “ contro quelle associazioni che spingono per il piano di escavazione all’esterno di uno dei tanti frantoi della zona. L’azione voleva evidenziare come queste lobby pur di guadagnare sono disposti a mettere a repentaglio la salute di migliaia di cittadini.

 

Le contestazioni sono continuate nella giornata di lunedì 16 febbraio durante al consiglio comunale di Spilamberto, durante le votazioni del piano comunale di escavazioni. Spilamberto è il primo comune a votare il piano e fa parte di quei comuni che hanno accettato il piano di escavazioni della provincia di Modena.

Per tutta la serata una ventina di attivisti dei comitati "no cave" hanno esposto cartelli contro le cave, disturbando le operazioni di voto e fischiando gli interventi degli esponenti della maggioranza. Dopo la votazione, che ha visto l’ approvazione del piano, i comitati hanno abbandonato l’ aula continuando a contestare la maggioranza con urla e fischi.

Questa contestazione è la prima di una lunga serie che i comitati faranno nel comprensorio per mettere in risalto le contraddizioni della politica locale e della provincia Modena.

A FIANCO DELLE POPOLAZIONI CHE RESISTONO

RESITERE PER ESISTERE

CONTRO CHI SPECULA SULLA NOSTRA VITA

C.olletivo A.utonomo M.odenese

 

Posted in COMITATI | Comments Off on REPORT SETTIMANA RESISTENZE COMITATI POPOLARI

INIZIATIVA TARANTINI FUORI SEDE

Grande successo l’ iniziativa in via Carteria 50 al LABORATORIO S.CO.S.S.A. tenuta dai tarantini fuori sede per denunciare i danni ambientali e di salute, che l’ ILVA, di proprietà del gruppoRiva, sta procurando alla città di Taranto.

L’ iniziativa si è aperta con l’ esposizione dello striscione di denuncia contro i Riva, poi attaccato sulla sede del Laboratorio S.CO.S.S.A, per poi proseguire con la proiezione di un documentario che ha illustrato a pieno la situazione della città di Taranto, attraverso le testimonianze dei lavoratori dell’ ILVA, degli abitanti dello stesso quartiere della fabbrica e dei compagni che da anni lottano contro i danni provocati alla città di Taranto, dai padroni dell’ ILVA.

CONTRO I PADRONI, CONTRO CHI PER ARRICCHIRSI SPECULA SULLE NOSTRE VITE

LABORATORIO S.CO.S.S.A

  

Posted in Generale | Comments Off on INIZIATIVA TARANTINI FUORI SEDE

INIZIATIVA LABORATORIO S.CO.S.S.A. 13/02/09

IL COORDINAMENTO NAZIONALE  DEI TARANTINI FUORISEDE,

nell’ ambito di una serie di giornate di mobilitazioni per denunciare le conseguenze che la grande industria sta facendo a livello ambientale alla città di Taranto, 

  VENERDI’ 13 FEBBRAIO ORE 19.30 AL LABORATORIO S.CO.S.S.A in VIA CARTERIA 50, farà un aperitivo informativo attraverso filmati e altro materiale.

Riportiamo qui sotto il documento di lancio delle giornate di mobilitazione:

Malgrado il rischioso ritardo, il 2009 è stato l’anno in cui finalmente la città di Taranto ha preso piena consapevolezza di quanto dolorose siano le conseguenze del disastro ambientale di cui è vittima da decenni. La Grande Industria sta uccidendo la città, a cominciare dagli stessi cittadini.
Il segno più tangibile della rottura col passato è stato il grande corteo del 29 novembre, che ha visto marciare con coraggio e indignazione gli oltre 20000 partecipanti. Il corteo, nato spontaneamente e promosso dalle associazioni ambientaliste, ha fatto leva sulla incalzante crescita, nella città, di desideri quali il riscatto, il cambiamento e la grande collaborazione necessaria per una rinascita del territorio.
Per dare seguito a questa mobilitazione e per non ridurla ad un evento sporadico, se non unico e fine a se stesso, abbiamo sentito la responsabilità di continuare a tener viva l’attenzione sull’argomento, mobilitandoci e nutrendo l’ambizione di coinvolgere in questa battaglia anche quella cittadinanza non ancora partecipe. L’obiettivo è uscire dai confini locali, in modo che il “caso Taranto” possa infine essere riconosciuto come una vertenza a livello nazionale.
Per dare continuità al percorso già intrapreso, anche noi “fuorisede” abbiamo sentito il dovere di prendere parte a questa battaglia. Proprio noi che siamo stati costretti ad abbandonare la nostra terra, cosi poco generosa con le nostre esigenze di studio e di un degno lavoro, vogliamo porre le basi perché il ritorno nella nostra città sia possibile.
Con questo animo, abbiamo creato un coordinamento nazionale dei fuorisede tarantini, formato da student*, lavorator* e precar*: a unirci è quel entusiasmo e quella voglia di fare, tipici di chi ama la propria terra e vuole renderla migliore. Per noi stessi e per gli altri, per le nostre famiglie e per il nostro futuro.
Sappiamo benissimo quali sono i problemi di questa città, dalla precarietà sociale e occupazionale allo scempio ambientale, passando per la povertà diffusa, la cultura zoppicante, l’assenteismo delle istituzioni e degli ammortizzatori sociali. Queste sono tutte cause che rendono Taranto un luogo in vivibile e dal futuro difficile.
Non tutti i mali della città sono dunque riconducibili alla Grande Industria. Tuttavia, nel corso del tempo essa ha avuto un ruolo indubbiamente determinante nel processo di sfruttamento del territorio, dal punto di vista anzitutto ambientale, ma anche sociale e occupazionale. E’ palese, infatti, come la scelta di una monocultura dell’acciaio abbia stroncato ogni altra possibilità di sviluppo, distraendo la città e le sue istituzioni attraverso quel feticcio occupazionale che sta mostrando ormai da tempo i suoi limiti e la sua inadeguatezza. L’intera popolazione è stata vittima per anni del ricatto che l’ha costretta a scegliere tra il lavorare nella Grande Industria o l’arrangiarsi con le scarsissime e precarie alternative (tra cui la disoccupazione) che il mondo del lavoro tarantino offre.
Ormai, però, emerge lampante che il rapporto costi/benefici non è più un elemento vantaggioso, né per la città, né per i singoli lavoratori. Dopo oltre 40 anni possiamo affermare che la cattedrale nel deserto rappresentata dall’Ilva appare come uno stabilimento destinato a chiudere, alla luce delle congiunture economiche globali dell’ultimo decennio e dalla crisi internazionale attuale.
Il primo effetto di queste congiunture negative è la cassa integrazione programmata e imminente per circa 4mila lavoratori dell’Ilva, che va a ribadire, se mai ce ne fosse bisogno, di come la crisi sono le classi subalterne a pagarla e non chi, come caso specifico, fattura ben 9,5 miliardi di euro l’anno.
Purtroppo a Taranto la crisi non fa notizia. L’abbiamo sempre pagata in tutti i modi possibili: basti pensare agli incantevoli spazi sottratti alla cittadinanza dalla Marina Militare o alle amministrazioni che hanno saccheggiato, con la complicità della malavita, qualsiasi risorsa e prospettiva della città. La risposta che Taranto de ve dare, insieme alla istituzioni locali, nazionali e comunitarie, è obbligatoriamente quella di iniziare a programmare un futuro slegato da quelle che sono le basi attuali. Un futuro, dunque, che non passi quindi solo per la pur fondamentale messa a norma degli impianti inquinanti, ma per la progettazione e pianificazione di nuovi processi di sviluppo sostenibile per il territorio
La nostra aspirazione è che Taranto divenga fabbrica di idee e partecipazione, un laboratorio cittadino permanente in cui tutti e tutte si assumano la responsabilità di pensare un futuro condiviso. Un esempio di democrazia partecipativa insito nel DNA MagnoGreco della città.
La legge regionale, approvata il 16 dicembre 2008, che riduce le emissioni di diossine dagli attuali 8 nanogrammi per metro cubo ai 2,5 nanogrammi entro aprile 2009 e a 0,4 entro il dicembre 2010, è senza dubbio un passaggio imprescindibile ma tuttavia non esaustivo, dato l’ostracismo mostrato dal Governo e dal Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo nelle scorse settimane. Infatti, la legge rischia di essere incostituzionale, in quanto, mentre per il diritto alla salute sono le regioni ad avere competenze specifiche, in materia ambientale c’è lo Stato a concorrere per la competenza, con un ovvia superiorità rispetto al legislatore regionale.
Guarda caso, nei giorni stessi in cui il Ministro tacciava i dati dell’A.R.P.A. sull’inquinamento come non attendibili, rimuovendo i tecnici del ministero che li avevano mostrati, Emilio Riva, leader dell’ILVA, ufficializzava inaspettatamente il suo ingresso nella cordata CAI per il “salvataggio di Alitalia”.
Nasce da ciò l’esigenza di portare la “questione Taranto” al centro dell’agenda politica nazionale. E ciò si potrà ottenere solo mantenendo salda l’attenzione dei cittadini e continuando a fare pressioni sull’intero arco politico-istituzionale, non solo per evitare lo spreco delle conquiste ad oggi ottenute, bensì soprattutto per continuare a fare passi in avanti verso la riappropriazione del nostro futuro e del diritto alla salute di tutto il territorio.
Per dare continuità a questo percorso il Coordinamento dei Tarantini Fuorisede lancia per il 12-13 Febbraio ’09 2 giornate dimostrative di mobilitazione diffusa su scala nazionale per continuare a controinformare e sensibilizzare non solo il territorio locale ma l’intera penisola.
La piazza centrale sarà il 15 Febbraio a Taranto dalla quale ci saranno collegamenti diretti e reportage dalle altre città italiane in cui il Coordinamento è presente.

COORDINAMENTO NAZIONALE DEI TARANTINI FUORISEDE

Altre iniziative:

BOLOGNA 12 FEBBRAIO ORE 15,30: SIT-IN P.ZZA RAVEGNANA (SOTTO LE TORRI)
FIRENZE 12 FEBBRAIO ORE 9: SIT-IN P.ZZA ST.ANNUNZIATA


ROMA 13 FEBBRAIO ORE 8,30 METRO B PIRAMIDE: SCIOPERO GENERALE METALMECCANICI, CORTEO CON GLI OPERAI DELL’ILVA

TARANTO 15 FEBBRAIO ORE 19, PIAZZA DELLA VITTORIA: ASSEMBLEA PUBBLICA, REPORTAGE DELLE MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA, CONCERTO CONCLUSIVO.

Posted in Comunicati | Comments Off on INIZIATIVA LABORATORIO S.CO.S.S.A. 13/02/09

MANIFESTAZIONE COMUNITA’ KURDA

Quasi un centinaio di Kurdi della comunità kurda Modenese, hanno sfilato per il centro di Modena, per rivendicare il diritto al proprio stato, il kurdistan, e rivendicare la liberazione del proprio leader OCALAN.

La partenza è avvenuta a fianco del teatro Storchi, per poi proseguire lungo tutta via emilia centro fino alla piazza fronte l’ ex ospedale sant’agostino dove la manifestazione si è conclusa. Per tutto il corteo sono stati lanciati cori a sostegno del proprio popolo e del loro leader, rivendicando il diritto alla nascità del proprio stato di appartenenza, il Kurdistan.

Al loro fianco ha voluto esserci anche il C.ollettivo A.utonomo M.odenese in solidarietà con la loro lotta e le loro rivendicazioni.

Terminata la manifestazione, al LABORATORIO S.CO.S.S.A, si è tenuta un assemblea con una delegazione dei Kurdi.

A FIANCO DEI POPOLI CHE RESISTONO

C.ollettivo A.utonomo M.odenese   

 

 

Posted in Generale | Comments Off on MANIFESTAZIONE COMUNITA’ KURDA

APERITIVO GEMINIANO

 

 

Giornata di autofinanziamento e a sostegno delle spese legali per i compagni che vivono e fanno vivere il laboratorio S.Co.S.S.A 

Laboratorio S.Co.S.S.A

Posted in Comunicati | Comments Off on APERITIVO GEMINIANO

Solidarietà ai compagni condannati del no tav

La Val Susa è il luogo simbolo di chi resiste contro le lobby e i governi che fanno delle grandi opere una parte importante della loro politica.Colpire le popolazioni e i compagni che resistono vuole dire colpire tutti i compagni che su tutto il territorio nazionale, lottano contro le devastazioni ambientali, le speculazioni e rivendicano il loro diritto di difendere i propri territori e la propria salute. 

Il Collettivo Autonomo Modense esprime piena solidarietà ai compagni della no tav colpiti dalle condanne,
condanne che colpiscono anche noi, perchè da sempre, come collettivo ci siamo posti al fianco della resistenza delle popolazioni della Val Susa contro le devastazioni ambientali che i governi di questo paese hanno messo in piedi.
A Modena il nostro intervento nelle lotte popolari per la tutela del territorio si rifà alle pratiche e ai contenuti  che nella valle permette alle popolazioni di resistere da molti anni e che, con la loro lotta tiene in scacco i vari governi che si succedono.
A fianco di chi resiste.
Nessuna condanna fermerà le lotte.
Nessuna condanna fermerà la nostra voglia di lottare.
Piena solidarietà ai compagni condannati.
C.ollettivo A.utonomo M.odenese     

Posted in Comunicati | Comments Off on Solidarietà ai compagni condannati del no tav

Presidio pro palestina 19/01/09

Il coordinamento contro l’occupazione della Palestina, di cui è parte integrante il C.A.M., ha dato vita, nella giornata di lunedì 19 gennaio, a un presidio per ribadire la propria solidarietà alla resistenza palestinese e condannare l’attacco indiscriminato dello stato sionista d’Israele contro i territori di Gaza.

Durante tutto il presidio,che ha visto toccare una punta di 50 persone tra militanti e non, è stato fatto volantinaggio e sono state fatte vedere foto e dossier sulla situazione in terra palestinese dopo gli attacchi indiscriminati dell’ esercito dello stato d’ Israele.

Una delegazione del coordinamento, tra cui due ragazzi delle comunità libanesi e palestinesi di Modena, è salita in comune dove è stata ricevuta dal sindaco, fatto molto importante,conoscendo la classe politica modenese, per cercare di far prendere una posizione netta sulla situazione palestinese anche all’amministrazione della città di Modena. 

Concluso il presidio,è avvenuto un fatto di repressione gravissimo verso un componente del coordinamento,fatto che condanniamo fortemente, esprimendo al compagno la nostra piena solidarietà.

Nessuna repressione ci fermerà.

A fianco della resistenza palestinese.

C.A.M. per il coordinamento contro l’occupazione della Palestina

Posted in Generale | Comments Off on Presidio pro palestina 19/01/09

Report presidio per la Palestina 10/01

Nella giornata dove in tutta Italia sono state contestate le operazioni militari d’Israele, anche Modena non ha voluto far mancare la sua protesta.
Per questo, il C.ollettivo A.utonomo M.odenese, ha dato vita ad un
presidio che in meno di mezz’ora dal suo avvio si è trasformato in un
corteo spontaneo e non autorizzato.
La questura ha,
però, tentato di intralciare l’organizzazione del presidio, vietando il
ritrovo scelto ed un eventuale corteo, e proponendo un altro punto di
incontro (Piazza Matteotti),
già destinata ad un presidio di alcune organizzazione islamiche.

Dalle 15,30, in Piazza Torre, dove è situato il sacrario dei caduti partigiani, si sono cominciate a radunare tutte quelle componenti che sono al fianco del popolo palestinese, tra cui una cinquantina di studenti libanesi e palestinesi.
Raggiunte le 150 presenze, e dopo aver avuto un colloquio con la questura la quale ha ribadito il suo no al corteo, tutto il presidio è confluito in un corteo non autorizzato, aperto
dagli studenti arabi con lo striscione "PALESTINA: LIBERTA’ E GIUSTIZIA
A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA" firmato C.A.M e da una decina di foto dei
massacri di Gaza. Lungo il percorso è stata fatta comunicazione con
slogan e comunicati sia in lingua araba che in italiano.

Il
corteo, che ha raggiunto anche un picco di 250 manifestanti, ha sfilato
per la città di Modena, passando per l’ accademia militare, simbolo
delle guerre nel mondo, la via Emilia ed approdando, dopo circa un’ora, in piazza Matteotti.
Giunti
nella piazza, il corteo si è trasformato in un presidio molto rumoroso,
che ha avuto anche un apice di 300-400 persone e dove i ragazzi arabi
hanno continuato a lanciare slogan in arabo e in italiano, oltre a
volantinare tra la gente che lungo la via Emilia passeggiava tranquilla per fare shopping.
Alle
18,00 abbiamo deciso di sciogliere il presidio per dare spazio
all’altro che in quel momento stava iniziando, quando, spontaneamente,
si è nuovamente trasformato in un corteo, gestito
e auto organizzato da tutte le realtà arabe della città e scortato dalla polizia schierata, che si è riversato lungo la via Emilia, lanciando slogan a sostegno della resistenza palestinese..
Dopo circa un’ora, il ritorno alla piazza del presidio, dove si è continuato ad informare i presenti ed i passati con slogan e volantinaggio. Le persone hanno cercato
di ripartire una terza volta in corteo ma questa volta sono state
bloccate dalla Polizia. La manifestazione di sostegno al popolo
Palestinese è allora continuata in Piazza Matteotti fino alle ore 20,
quando si è sciolto tutto.
Sicuramente
per Modena è stato uno dei momenti più significativi e vivaci della
lotta al sostegno del popolo palestinese ed un altissimo momento di
protagonismo per gli stranieri che si trovano a vivere qui.

Posted in Generale | Comments Off on Report presidio per la Palestina 10/01

Report 9 gennaio

/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:”Calibri”,”sans-serif”;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:”Times New Roman”;
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}

Il 9 gennaio
per i modenesi è l’anniversario dell’eccidio di 6 operai delle fonderie
riunite, che avvenne nel gennaio del 1950 ad opera dello stato per mano della
polizia; tentavano di difendere il loro posto di lavoro, forse tentando
l’occupazione fisica della fabbrica. Durante la commemorazione presso il cippo
che ricorda quella giornata, il C.ollettivo
A.utonomo M.odenese
, che già dalla prima mattinata aveva deposto un
mazzo di fiori, ha attaccato uno striscione con contestazioni alle istituzioni
modenesi e ai sindacati Confederali; l’avanzata padronale degli ultimi mesi
nella provincia di Modena è impressionante e mentre i sindacati continuano a
rivendicare il fatto di difendere gli operai, in realtà non fanno altro che
continuare a concertare e collaborare coi padroni.

Alla
Maserati (gruppo fiat) 122 licenziamenti attraverso mancati rinnovi già
concordati cui se ne deve aggiungere uno politico di un delegato troppo
combattivo per i gusti dei padroni; alla New Holland (gruppo fiat) non verranno
rinnovati i contratti degli interinali e le ceramiche del gruppo Iris da un
giorno all’altro hanno deciso di lasciare senza lavoro 800 famiglie per pure
motivazioni speculative.

Durante la
contestazione è intervenuta la polizia municipale per staccare lo striscione
che riportava le seguenti frasi: " CON GLI OPERAI CHE IERI SI RIPRENDEVANO
LE FABBRICHE, CONTRO I SINDACATI CHE OGGI CI SVENDONO AI PADRONI, C.A.M.",
ma gli è stato impedito almeno per alcuni minuti, anche grazie a compagni che
sulle tematiche del lavoro nell’ ultimo anno stanno collaborando con il C.A.M.

 

 

 

 

 

 


Posted in Lavoro | Comments Off on Report 9 gennaio