Il CAM OCCUPA Y RESISTE

17-18-19 luglio… CHOICE OF RESISTENCE

 3 giorni di festa occupata e autogestita…

 
 

Nei giorni di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 luglio come C.ollettivo A.utonomo M.odenese abbiamo deciso di realizzare l’occupazione temporanea di uno stabile abbandonato, uno di quei tanti spazi che nei nostri quartieri vengono lasciati al degrado e al disuso in nome di chissà quali motivi  economici e a cui si affiancano gli innumerevoli appartamenti sfitti e vuoti della città di Modena.
Obiettivo di questa iniziativa è quello di rilanciare un percorso fatto di occupazioni e riappropriazioni, evidenziando appunto il bisogno di spazi liberi ed autogestiti. In un momento di crisi come quello che tutti e tutte stiamo vivendo, un momento in cui i nostri diritti vengono attaccati su tutti i fronti e in maniera quotidiana (dalla scuola al lavoro, passando per il diritto alla casa rispetto al quale colpevole è chi non ha abbastanza denaro), riteniamo fondamentale la presenza di un centro sociale a Modena. Anche nella nostra città, infatti, gli interessi economici e politici di pochi hanno la precedenza sulla vita e le esigenze di tutti/e: da una parte ingenti speculazioni edilizie e continuo rincaro degli affitti che, di fatto, fanno sì che neanche un bisogno primario come quello della casa sia più una certezza, dall’altra una totale mancanza di prospettive sul lavoro come nella vita, hanno creato una precarizzazione e un’atomizzazione dell’esistenza di larghe fasce sociali. E a fronte di tutto questo crediamo davvero che le esperienze dell’autorganizzazione dal basso rappresentino reali forme di resistenza nei confronti di tutti quei modelli che negano la realizzazione dei concreti bisogni delle persone. 
Altrettanto importante in questa fase è creare luoghi di cultura e socialità non mercificata, in cui per divertirsi non si debba spendere cifre folli fingendo un benessere che non c’è. E per farlo dobbiamo continuare a liberare spazi sottraendoli a chi ci vuole disgregati e assopiti, dando vita a centri sociali dove si possano sviluppare progetti di produzione culturale, di libera circolazione di interessi e saperi e di espressione di potenzialità creative solitamente represse. Vogliamo rompere con la cultura della legalità a tutti i costi, vogliamo scardinare dal basso quei meccanismi che impediscono di fare musica e di stare insieme in pubblico senza richiedere autorizzazioni che costano come l’oro e che non fanno altro che disincentivare le potenzialità espressive e creative dei giovani della nostra città: vogliamo riappropriarci di tutto ciò che ci viene negato, e solo la pratica dell’occupazione e dell’autogestione ci darà la possibilità di farlo.

Siamo convinti e felici di quello che stiamo portando avanti ed è per questo che nel caso in cui già dal venerdì la risposta delle istituzioni sia quella di sgomberarci, le iniziative, le assemblee e i concerti verranno comunque svolte al sabato nel centro della nostra città, e ovviamente non escludiamo nuove occupazioni.
Nessuno sgombero fermerà la nostra voglia di autogestione, la voglia di stare insieme e di costruire e progettare dal basso il mondo che vogliamo.

OCCUPIAMO GLI SPAZI PER CREARE LUOGHI FUNZIONALI ALLE NOSTRE ESIGENZE E PER INIZIARE A REALIZZARE I NOSTRI SOGNI..

 
C.ollettivo A.utonomo M.odenese

 

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Sintesi conferenza stampa

Documento

conferenza stampa

Nei giorni17-18-19 luglio il Cam realizzerà l’occupazione temporanea di uno stabile abbandonato, uno dei tanti che si affiancano ai numerosi appartamenti sfitti e vuoti della città di Modena.

Obiettivo dell’iniziativa quello di evidenziare il bisogno di spazi liberi ed autogestiti avvertito in città, rilanciando un percorso di occupazioni.

Riteniamo fondamentale la presenza di un centro sociale a Modena, specie in un momento di crisi come questo dove, chi regge le redini del potere nel paese, sta attaccando su tutti i fronti i diritti delle persone, specie se appartengono alle classi meno abbienti: dalla scuola al lavoro, passando per il diritto alla casa rispetto al quale colpevole chi non ha abbastanza denaro.

E’ altrettanto importante in questa fase creare spazi di socialità non mercificata e di cultura, dove costruire insieme laboratori di fotografia, una palestra popolare e serate dove per divertirsi senza dover fingere un benessere che non c’è spendendo cifre folli, ma costruendo insieme serate dove la cultura e la politica siano motivi di impegno e divertimento.

Nel caso in cui già dal venerdì la risposta delle istituzioni sia quella di sgomberarci, l’ iniziativa verrà svolta al sabato in centro città non escludendo ulteriori occupazioni.

OCCUPIAMO GLI SPAZI PER CREARE LUOGHI FUNZIONALI ALLE NOSTRE ESIGENZE E PER INIZIARE A REALIZZARE I NOSTRI SOGNI

 

 

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

 

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occupa y resiste

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CORTEO 10 LUGLIO BOLOGNA

Corteo contro gli arresti per il G8 di Torino

 

Concentramento Stazione dei treni di Modena ore 18 partenza in treno o in auto per Bologna alle 18.30

Alle Erni Mato Zua e tutti i compagni liberi subito

 

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

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APPELLO MANIFESTAZIONE A BOLOGNA DEL 10 LUGLIO CONTRO ARRESTI G8 UNIVERSITA’

Pubblichiamo l’appello per lanciare la manifestazione del 10 luglio a Bologna contro gli arresti che hanno colpito i compagni dell’ onda dopo la manifestazione di torino contro il g8 dell’ università.

Come collettivo autonomo modenese saremmo presenti a fianco dei compagni dell’ onda per urlare la nostra rabbia e per continuare dire a chi ci vuole in silenzio che la nostra voglia di cambiare questa società non si fermerà difronte a degli arresti o a qualsiasi metodo repressivo.

A breve ci saranno aggiornamenti

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

 

Appello per un corteo metropolitano Venerdì 10 Luglio

Dietro quello scudo c’eravamo tutti/e

Nella mattina di Lunedì 6 Luglio, in tutta Italia, sono state eseguite perquisizioni e arresti contro 21 studenti e studentesse dell’Onda Anomala, movimento che ha attraversato le facoltà e le piazze di tutta Italia dall’autunno fino ad oggi. I fatti contestati sono relativi alla manifestazione nazionale di Martedì 19 Maggio in opposizione al G8 University Summit, che con lo slogan "Block it" veniva preparata da mesi da tutto il movimento. Quel giorno al corteo venne sbarrato l’accesso al parco del Valentino, all’interno del quale, chiusi in un castello, si stavano riunendo ministri e rettori del G8, protetti da centinaia di agenti in assetto antisommossa e barriere appositamente costruite. Tutto il corteo espresse una forte determinazione nel tentare di violare quel divieto, quella zona rossa, che da anni in Italia viene posta come blocco alle istanze dei movimenti per difendere vertici nei quali i potenti determinano le esistenze di vastissime fasce di popolazione, con misure di precarizzazione di tutti gli ambiti di vita e un sempre maggior controllo sociale. Il tentativo di violare la zona rossa fu respinto con cariche e centinaia di lacrimogeni dalle forze dell’ordine, a cui i manifestanti risposero in modo condiviso con pratiche di autodifesa collettiva per terminare poi il corteo in Università, come era stato precedentemente stabilito nelle assemblee.

A più di un mese di distanza, poche ore prima dell’inizio del G8 de l’Aquila, un teorema giudiziario che porta la firma del magistrato Caselli, con metodologie e contenuti tutti politici, cerca con questi arresti di rappresentare una realtà secondo la quale quel giorno di Maggio i disordini sarebbero avvenuti a causa di alcune centinaia di "paramilitari". Gli arresti vengono addirittura giustificati come garanzia del diritto a manifestare! Respingiamo con forza queste menzogne che nascono da quella cultura politica radicata da decenni in Italia che vede nei movimenti solo un obiettivo da criminalizzare e reprimere. Il movimento dell’Onda viene oggi attaccato perché ha espresso la capacità di porsi come reale soggetto sociale in grado di dare risposte alla crisi, di fronte ad un panorama politico in cui centro-destra e centro-sinistra sono totalmente impotenti e incapaci di elaborare concrete exit strategy per uscire dal pantano in cui ci hanno cacciato in questi anni.

Se la compagine istituzionale tutta non riesce ad immaginare altro che un esponenziale aumento del controllo dei territori (spesso utilizzando ronde razziste e di nostalgica ventennale memoria) e un impoverimento generalizzato delle nostre esistenze, noi in questi mesi abbiamo saputo dare vita con la concretezza delle nostre lotte ad un’ altra idea di sicurezza fatta di reddito, saperi e socialità liberate, e a percorsi compositi e ricchi, nati dalla partecipazione e dal protagonismo di migliaia e migliaia di persone stanche di essere gettate quotidianamente nel tritacarne della precarietà.

Per questo invitiamo tutte le realtà politiche e sociali a partecipare al corteo di Venerdì, per rifiutare con forza l’inaccettabile teorema Caselli, per chiedere l’immediata liberazione de* compagn* attualmente in carcere e per affermare che i movimenti con le loro pratiche autonome e dal basso sono l’unica via possibile per uscire dalla spirale della crisi.

Dietro quello scudo, oltre ai nostri corpi, trovano posto anche i desideri di libertà e le passioni con cui giorno dopo giorno siamo determinati a costruire il nostro futuro.

Dietro quello scudo c’eravamo tutti/e.

Loro il fallimento del presente, noi l’anomalia del futuro.

Libertà per Alle, Ernesto, Mato, Zua e per tutti gli altri arrestati dell’Onda Anomala.

Venerdì 10 Luglio, ore 19:00. Piazza Verdi. Corteo Metropolitano.

Onda Anomala

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SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DELL’ ONDA ARRESTATI

Comunicato in solidarietà

Ai

Compagni arrestati

 

Con gli arresti dei compagni, che insieme a 10.000 persone sono riuscite a portare contropotere a Torino e manifestare con rabbia contro coloro che ci voglio imporre il loro modello di società , lo stato ha compiuto un grave atto di repressione, mettendo in tavola quelle che sono le strategie attuali e future, forte repressione contro chi si ribella alle logiche liberiste e capitalistiche di questa società, attraverso sistemi repressivi che fanno parte della politica fascista.

 

Il Collettivo Autonomo Modenese, rivendica le lotte portate a Torino ed esprime piena solidarietà ai compagni arrestati e non si fermerà di fronte a qualsiasi atto repressivo e metteremo in campo qualsiasi azione di lotta contro chi ci vuole in silenzio

 

Il Collettivo Autonomo Modenese condanna il grave atto repressivo avvenuto in particolare nei confronti dei compagni dell’onda torinese, dell’onda bolognese e di tutti i compagni dell’ onda, ritenendo che, con l’operazione di oggi lo stato ha voluto aprire in maniera definitiva il fronte della lotta contro i movimenti e noi siamo pronti a dare battaglia a chi ci vuole tenere in silenzio con la repressione.

 

Il Collettivo Autonomo Modenese, vuole anche far sapere allo stato e a chi lo rappresenta che gli arresti di oggi non hanno fatto altro che aumentare la nostra rabbia e voglia di cambiare le nostre vite e di tutti quei soggetti che da questo sistema vengo repressi, emarginati ed esclusi.

 

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI ARRESTATI

 

NON UN PASSO INDIETRO, L’ONDA NON SI ARRESTA

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

 

 

 

 

 

 

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INIZIATIVA LABORATORIO SCOSSA

 

www.infoaut.org                        cam@autisti.org

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Iniziativa benefit

LABORATORIO S.CO.S.S.A.

Contro gli sgomberi contro la repressione

Venerdi 26 dalle 18.30 serata Benefit per i denunciati durante lo sgombero di Libera,con aperitivo , tigellata e Samba reggae

con dj set Colbao.

Lab. S.Co.S.S.A. via carteria 50 (lat. Via Emilia centro)

 

                      www.infoaut.org                 cam@autistici.org

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INCONTRO CON LA PARTIGIANA RINA

LA RESISTENZA DELLE DONNE:

Incontro

con la partigiana RINA

Oggi, purtroppo, viviamo in un momento in cui gli ideali fascisti sembrano tornare a prendere piede in maniera preoccupante. Da un lato gli attacchi alla figura femminile sono cruenti e ripetuti: dalla legge sulla fecondazione assistita, ai diritti giuridici per il feto, dalla non libera sessualità fino agli attacchi sull’aborto, non c’è questione legata al corpo delle donne su cui la Chiesa e lo stato non pretendano ragione. Dall’altro stiamo assistendo a un ritorno di atteggiamenti xenofobi e razzisti promulgati sia da climi di controllo e paura che individuano i migranti come il più grande male della nostra società, sia da politiche securitarie che non fanno altro che diminuire la libertà di tutti e tutte in nome di una sicurezza ideale tanto distante dalla realtà, che tanto ci ricordano la retorica del regime fascista.

 

Come gruppo di donne e di compagne antifasciste ancora siamo convinte che la lotta contro il fascismo debba essere prioritaria e quotidiana e che sia giusto combattere contro chi, in qualsiasi maniera, cerchi di diminuire e ostacolare le nostre scelte, la nostra indipendenza e le nostre vite. In luce di tutto ciò che nella giornata di sabato 13 giugno siamo state molto felici di ospitare nella sede del Laboratorio S.Co.S.S.A. di Modena, Ibes Pioli (Rina), ex partigiana della nostra provincia che di fronte a una cinquantina di persone ha raccontato la sua scelta di ragazza che a soli 17 anni decide di partecipare alla Resistenza sia come staffetta che come militante dei Gap, in cui rimarrà fino alla Liberazione. Di famiglia sinceramente antifascista in un clima privo di ogni libertà di pensiero, con padre e fratello perseguitati politici e con un altro fratello morto a soli dieci anni sotto i bombardamenti tedeschi, Rina nonostante la giovane età fa la sua scelta nella più totale consapevolezza e coscienza di quanto questa potesse valere sia a livello di rischi che di sacrifici: entra infatti immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre, nella clandestinità in un gruppo dei Gap di Cavezzo formato da sette persone, con lei come sola donna, tutti fra i 17 e i 20 anni. Il suo racconto è stato veramente emozionante sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista storico: ci ha infatti narrato di come, anche se molto giovane, venne fuori la sua sensibilità di antifascista quando assistette a Ferrara all’assassinio di undici militanti da parte delle brigate nere; dei vari pericoli che ha corso, come quando da staffetta rischiò di essere scoperta mentre trasportava un sacco pieno di armi da consegnare alle formazioni combattenti, ma anche della paura e dell’orrore provati di fronte alle varie rappresaglie fasciste che colpirono tanti suoi compagni e compagne.

Come Collettivo donne di Modena abbiamo tentato, con questo incontro, di ottenere una visione un po’ più femminile di un’esperienza da sempre trattata come prevalentemente maschile che è quella della guerra: grazie al contributo di Rina abbiamo voluto approfondire che cosa ha davvero significato per tutte le donne, che ne sono state protagoniste e partecipi, la lotta per la liberazione dalla forze nazi-fasciste, con i conseguenti spazi di impegno e di rivendicazione che ha saputo aprire. Dalla prima festa della donna nelle nostra provincia (organizzata in data dell’8 marzo 1945 nel ricordo di un terribile incidente sul lavoro avvenuto in America, dove 129 operaie morirono a causa di un incendio provocato dal padrone della fabbrica) in cui insieme ai partigiani distribuirono alla gente distrutta e affamata tutto il cibo di un magazzino che doveva essere destinato ai tedeschi, al diritto di voto nel referendum del 1946 che per la prima volta segnò una partecipazione reale e attiva della donna nella sfera pubblica e politica e quindi non più relegata esclusivamente all’ambito domestico, alle enormi conquiste delle grandi manifestazioni del 1978 (diritto al divorzio, all’aborto, alla parità in materia di lavoro), tutto non sarebbe stato possibile senza il grande processo di emancipazione che fu conseguenza della partecipazione attiva alla Resistenza.

Le donne quindi hanno preso parte alla lotta per la liberazione prima di tutto liberando sé stesse, mettendo in discussione spazi e ruoli a loro assegnati da sempre dalla tradizione patriarcale: hanno abbandonato spazi fisici e mentali decisi per loro raggiungendo così un’autonomia, una libertà e un’indipendenza fino allora neppure immaginate. Si sono misurate con la violenza, il coraggio, il pericolo e la paura nella consapevolezza di condividere con altre donne gli stessi timori e gli stessi rischi. Attraverso la partecipazione attiva, in ogni sua diversa forma, alla Resistenza le donne antifasciste hanno cercato con grande coscienza una parità con gli uomini fino ad allora inesistente, un forte affermazione di sé e una conquista di un mondo che le vedesse finalmente protagoniste, libere e liberate. Siamo convinte che non si possa e non si debba assolutamente dimenticare il ruolo che nella lotta per la liberazione hanno avuto le donne, e ascoltando Rina siamo molto felici di aver compreso almeno in parte che cosa davvero ha voluto dire lottare davvero contro il fascismo anche rischiando la propria vita giorno per giorno.

In un periodo storico in cui tanti ideali neo-fascisti stanno ritornando in maniera così forte che addirittura viene concesso a certe persone che inneggiano al duce e ricordano con rimpianto l’età fascista di essere presenti in piazza con i loro volantini e la loro propaganda, con questo incontro i nostri obbiettivi sono stati quelli di tentare di diffondere ancora e sempre una cultura fatta di antifascismo e di solidarietà e di portare avanti con enorme rispetto e stima la forza dell’insegnamento e la grandezza dell’esempio delle nostre partigiane e dei nostri partigiani che in nome di un’ideale di libertà hanno salvato la nostra storia.

Collettivo Donne Modena

Collettivo Autonomo Modenese

 

 

 

http://www.infoaut.org/        cam@autistici.org

 

 

 

 

 

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REPORT RECLAIM TO STREET

RECLAIM THE STREET

MODENA

 

A Modena si continua a parlare di spazi sociali autogestiti.

Sabato, in una giornata ventosa ma serena, in uno dei parchi più frequentati di Modena il C.ollettivo A.utonomo M.odenese insieme all’Onda modenese, hanno organizzato una giornata di socialità accompagnata da concerti live di numerosi gruppi musicali cittadini e alcuni DJ set fino a tarda serata, per ribadire la necessità di liberare spazi e riconsegnare alla città di Modena, luoghi di socialità e divertimento fuori dalla logica della creazione di profitto sulle nostre vite.

Tra le varie esibizioni sono stati fatti diversi interventi, uno di un esponente del C.A.M. per rilanciare la campagna sugli spazi sociali in città e un altro di uno studente medio dell’onda Modenese rivendicando come propri,  tutto il discorso dell’onda a livello nazionale e gli eventi del G8 universitario a Torino, rilanciando inoltre il bisogno di spazi per gli studenti medi ed universitari.

Durante tutta la giornata sono passate all’iniziativa, attratte dalle musica e dal clima di serenità, famiglie con bambini, migranti, studenti universitari fuori sede e le molte persone che, attraverso il lavoro che da due anni sta fornendo alla città il Laboratorio S.CO.S.S.A, si sono avvicinate e sono divenute parte, del lavoro quotidiano del C.A.M.

 

OCCUPARE  SPAZI PER LIBERARE LA CITTA.’

MODENA VUOLE SPAZI SOCIALI.

C.OLLETTIVO A.UTONOMO M.ODENESE

 

 

 

http://www.infoaut.org/ cam@autistici.org

 

 

 

 

 

 

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