Il Guernica invade le vie di Modena per ribadire che il progetto iniziato con l’occupazione dello stabile ex Ford, non termina con lo sgombero del 7 gennaio scorso, ma continuerà attraverso le lotte, le persone e le iniziative che lo hanno attraversato. Un progetto che ha visto nascere diverse iniziative autogestite come presentazioni di libri, laboratori e diverse serate che hanno permesso a molte persone di passare momenti piacevoli con pochi euro.
L’appuntamento è alle 16,00 in largo sant’eufemia, e già dai primi momenti hanno cominciato a radunarsi decine e decine di persone, tutte le realtà modenesi vicine al Guernica e singole persone che lo hanno attraversato. Dopo una serie d’interventi da parte di un esponente del Guernica, un esponente del collettivo studenti medi di Modena uniti, dell’ onda anomala modenese, del Laboratorio Crash e del Fassbinder, centro sociale di Sassuolo, sempre in provincia di Modena, sgomberato alcuni giorni fa, il presidio, arrivato a toccare le 200 persone, si è trasformato in un corteo partito dietro lo striscione GUERNICA.
Il corteo, ha toccato tutti i punti sensibili della città, ognuno dei quali ha visto, attraverso striscioni come "Ai divieti e alle restrizioni rispondiamo con le occupazioni" "contro la crisi e i tagli all’ istruzione noi rispondiamo riappropriazione", e interventi, denunciare lo sgombero dello spazio antagonista occupato Guernica, che partendo dal basso ha portato a Modena una socialità diversa.
I momenti più alti si sono avuti davanti al comune di Modena con una serie d’interventi che hanno rilanciato le lotte contro i numerosi sfratti che avvengono nella città, Modena è la capitale degli sfratti, e le lotte contro le devastazioni ambientali, che vede la governace modenese, complice della devastazione, davanti all’ università dove l’onda modenese e il collettivo degli studenti medi di Modena uniti, hanno nuovamente contestato e denunciato i numerosi tagli che le scuole e l’università modenesi, subiscono con la riforma Gelmini, riportando alla luce l’importanza dello spazio sociale, che aveva iniziato, attraverso la realizzazione di un laboratorio fotografico, a dare risposte ai tagli, e con occupazione simbolica di via Emila centro, simbolo della Modena bene, dove in più punti della via, si è cercato di arrivare a tutte le persone fermate per ascoltare i diversi interventi che dal corteo venivano fatti.
Il corteo è terminato al laboratorio SCOSSA, dove la giornata si è conclusa con un aperitivo informativo e musica, per raccogliere fondi per i denunciati dell’ occupazione.
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