Guernnica contro la repressione

Nella giornata del 17 luglio sono state recapitate 18 denunce ad altrettanti compagni/e del Guernica,tutti presunti colpevoli di aver occupato l’ex concessionaria Fiat di Modena dove,il 30 aprile scorso,è sorto lo Spazio antagonista Guernica.

Inutile notare come per l’ennesima volta in questa città,la sua Questura e le sue istituzioni provino a colpire,attraverso una repressione sempre più serrata ,la voglia di esprimerci e a calpestare i nostri ideali. Silenzio, falso disinteresse e procedimenti penali non potranno però essere sufficientemente forti per contrastare ciò in cui il Guernica e i suoi militanti credono. E se pensate che questi atti legalitari ,dettati solo dalla vostra paura, possano essere più forti della nostra voglia di cambiamento vi sbagliate!

L’occupazione di dicembre è costata 10 denunce,quella di maggio 18,quella di settembre immaginiamo ne costerà almeno 36,in modo da avere un voto sufficiente nella pagella della repressione.
Non è questione di non avere paura, ma noi abbiamo ragione e voi torto,perchè noi siamo la legislazione materiale,concreta,vigente,che dal basso non vuole più sentire le vostre ragioni stantie,che odorano di muffa. Siete mummie che vogliono uccidere noi che viviamo questa città, ma non potete fermare il vento…
Modena è una città che si sta spegnendo sempre di più, l’uso critico della ragione viene sostituito da richieste di repressione e controllo sociale sempre più pressanti, fino ad arrivare alle richieste ,talvolta invocate da uno schieramento "bipartisan"(Pd-Pdl),di sospensione dei diritti civili come il diritto a manifestare.

Modena è la città dove, nell’ultimo anno,si sono persi spazi di vera socialità,  non è più possibile bere una birra con gli amici al parco senza la paura di vedersi recapitare una sanzione a dir poco onerosa.
Modena è la città di chi,colpito dalla crisi e grazie all’indifferenza istituzionale,ha perso la casa e tutt’ora non ha un tetto sotto cui vivere.

Modena è la città dove , anche nelle strade e nelle piazze,si può respirare la discriminazione,dove in base al denaro che hai in tasca e a come sei vestito ,stai da un lato o dall’altro con la tua compagnia. Ma è veramente questa la nostra città?? E’ in questo luogo sempre più spento che vogliamo vivere?? La risposta pensiamo sia ovvia e negativa!

E’ per questo motivo che ormai da oltre un anno è nato il progetto Guernica, inizialmente come un piccolo gruppo ingranditosi poi nel tempo, grazie all’adesione di diversi collettivi. Guernica è un progetto in continua espansione,una realtà che giorno dopo giorno si ingrandisce e, a far paura è proprio questo:la nostra capacità di accrescimento costante e inarrestabile.

Abbiamo chiesto più volte alle istituzioni modenesi di riconoscerci per quello che siamo , una realtà consolidata,ma risposte serie e concrete non ne abbiamo mai avute. Da quando è apparso in città il Guernica la "politica" modenese ha adottato la linea dell’indifferenza e dello snobismo , per passare alla fase caratterizzate da atti di intimidazione,tentativi di denigrazione e sfrenata repressione, il tutto a discapito di un dialogo serio che,sicuramente, non siamo stati noi a voler tagliare fin dal principio.

Da quando è iniziata la nostra sperimentazione,giorno per giorno ci siamo convinti di avere ragione,grazie anche alla partecipazione di un intero settore  della città alle nostre iniziative ; è chiaro che quello che esprimiamo è una concreta esigenza di protagonismo sociale di una fetta importante della gioventù modenese. E proprio in nome di questa esigenza che non ci faremo fermare. Nonostante l’assenza di dialogo  questa città ha diritto a uno spazio sociale e noi siamo pronti a progettarlo, a costruirlo, insieme a tutte le persone che avranno voglia di aderire e aiutare il Progetto Guernica.

A questi ennesimi procedimenti penali rispondiamo nuovamente a testa alta, annunciando il ritorno dello Spazio antagonista a Modena per metà settembre. Sempre aperti al dialogo affinché al Guernica vengano riconosciuto i giusti spazi.

Torneremo più determinati e pronti di prima nel volerceli prendere in caso contrario,perchè sicuramente, terremo duro un minuto più di voi!!!

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Guernica,nelle strade per un nuovo spazio sociale

Altra giornata di riappropriazione da parte del Guernica, che al parco della resistenza, uno dei numerosi parchi di Modena, ha dato vita a una nuova iniziativa sul percorso che porterà a Modena, un nuovo Spazio Sociale.

Più di 300 persone hanno attraversato nella serata di sabato, l’ennesima iniziativa messa in piedi dal Guernica, di riappropriazione di spazi della città di Modena, i quali hanno potuto guardare la mostra sulle occupazioni, mostra che nell’iniziativa dell’ex amcm, ha riscosso molto successo, hanno potuto trovare uno spazio "writers" allestito con pannelli, il tutto accompagnato da un punto bar e dalla musica dei Bizzari sound.

Nell’arco della serata sono stati fatti numerosi interventi tra i quali quello a sostegno dei comitati popolari sorti in provincia, un intervento degli studenti del Casm, un intervento di Prendo Casa Modena e per ultimo un intervento per ribadire che la campagna spazi del Gurnica non si è fermata con lo sgombero dell’ex concessionaria Stanguillini, ma che continua rilanciando per settembre una nuova occupazione per dare vita a un nuovo Spazio Antagonista Occupato a Modena.

Leggi i volantini distribuiti nella arco della serata:

Guernica al fianco dei comitati popolari:

Quello che il PD pensava di nascondere o di far passare in sordina è un piano di devastazione del territorio, che come al solito permette a poche associazioni di industriali ,dalla CNA alla LegaCoop, di arricchirsi sulla salute dei cittadini.

Ma cos’è questo piano di escavazioni e soprattutto cosa comporterà per la vita di migliaia di persone che vivono al fianco di queste voragini chiamate cave e per tutti coloro che bevono o usano l’acqua dell’acquedotto di Modena per bere, cucinare e mangiare?

Il piano di escavazioni , che una ventina di comuni sono andati ad approvare nell’anno appena passato, permette l’allargamento delle cave già esistenti nel territorio di Piumazzo, Bazzano e Savignano. Le cave sono buchi da dove varie imprese scavano per recuperare la ghiaia da vendere, poi usata per costruire le infrastrutture e le grandi opere tipo centrali nucleari e Tav.

Il territorio tra Modena e Bologna conosce molto bene questo fenomeno, perchè è da più di 40 anni che viene martoriato e distrutto da queste voragini: dovete pensare ad aree grandi come 5 o 6 campi da calcio profonde 15 metri, come si possono chiamare?

Ma tutto questo ai cittadini cosa porta?

Per prima cosa le falde acquifere in questa zona sono ad una profondità dai 10 ai 15 metri, quindi potete capire bene come possa essere pulita e sana un’acqua attraversa una delle porzioni di atmosfera più inquinate d’Italia e che non ha il filtro naturale di questo strato di terra e ghiaia che viene asportato: significa che qualsiasi elemento inquinante entrerà nell’acqua che tutti berranno, o meglio, che tutti berremo.

Secondo cosa l’inquinamento dell’aria, perché se si scava la ghiaia questa dovrà anche andare nei vari impianti di lavorazione: si è stimato che il passaggio dei camion sarà circa uno al minuto, il che comporta inquinamento dell’aria e inquinamento acustico.

E ricordiamoci che l’aria e l’acqua non hanno barriere, se si inquina aria e acqua, tutti ne risentiamo.

Inoltre a causa di questi buchi non sarà più possibile coltivare questo territorio che è famoso per la sua fertilità: togliendo la possibilità di coltivare si tolgono centinaia di posti lavoro legati all’agricoltura.

Tuttavia il problema non è solo ambientale, ma riguarda proprio il tipo di sviluppo, il tipo di futuro che si vuole costruire per tutti: siamo di fronte ad amministrazioni che non ascoltano la cittadinanza, ma solo le sirene dei guadagni e delle poltrone; infatti è chiaro che il piano di escavazione non serve solo a procurare ghiaia, perché il fabbisogno di Modena è stimato come 3 o 4 volte superiore a quello di Bologna ed è risaputo che Bologna e provincia sono molto più grandi e popolose di Modena e provincia.

Per questi motivi questo piano deve essere fermato: perchè danneggia tutti per favorire gli interessi di pochi ed è per questo che i Comitati da oltre due anni stanno portando avanti una lotta partecipata come da decenni che non si vedeva nella nostra regione.

Questa è una lotta di tutti: l’aria, l’acqua e la salute non si vendono per due denari e per il guadagno di pochi signorotti.
Il Guernica è anche questo: comprensione di come speculano sul territorio i nostri vecchi amministratori, ribellione organizzata delle giovani generazioni per difendere il proprio futuro!

Prendo Casa Modena:

La crisi colpisce duro e colpisce soprattutto le famiglie meno abbienti, quelle dei lavoratori salariati in particolare. In questi mesi assistiamo nella nostra provincia ad un aumento enorme del numero di famiglie che non riescono più a pagare l’affitto e, di conseguenza, vengono sfrattate dalle loro case. Per le famiglie immigrate, che rappresentavano una speranza di riscatto di una vita di stenti nei loro paesi di origine, la questione si fa doppiamente dura, in considerazione del fatto che vengono trattati come estranei al corpo sociale che "potrebbero benissimo tornare a casa loro".

Le assistenti sociali parlano con le famiglie immigrate come se avessero a che fare con dei villeggianti, che finito il periodo di ferie, possono tranquillamente andarsene; il fatto che ci siano bambini o ragazzi nati qui che non conoscono neppure la lingua del paese dei loro genitori, poco interessa. Poco interessa che i lavoratori abbiano versato per anni contributi a questo stato di cui non vedono nessun risultato.

E’ per questo che dall’ esperienza di lotta portata avanti dalle compagne e dai compagni del Centro Sociale Newroz di Pisa, (per maggiori informazioni consultare il sito : http://mailstore.rossoalice.alice.it/exchweb/bin/redir.asp?URL=http%3A%2F%2Fwww.infoaut.org%2F), che hanno dato vita ad un percorso di occupazioni di case che ha favorito il protagonismo sociale e politico delle famiglie occupanti, anche a Modena nasce il Progetto "Prendo Casa". La caratteristica di questo progetto è quella di creare protagonismo nei nuclei famigliari, tra gli studenti fuori sede per dare dignità ad un percorso di riappropriazione che è molto simile al progetto che portiamo avanti insieme per la conquista del centro sociale.

Questo progetto sta caratterizzando la nostra area politica ed attraversa le città di Pisa, Modena e Torino grazie ai compagni ed alle compagne del centro sociale occupato Askatasuna, che seguono anche la sorte di un consistente gruppo di rifugiati politici.

Noi vogliamo mettere in discussione gli equilibri economico-finanziari nei quali siamo inseriti e questo è possibile solo se saremo in grado di lavorare alla costruzione di una soggettività forte, immigrata e autoctona, che rifiuti il concetto di marginalità sociale cui la crisi sta cercando di destinare interi settori di classe: contro questo destino riteniamo che la lotta sia trasversale e possa vedere uniti studenti, lavoratori italiani e stranieri, precari della scuola e di altre realtà.

Oggi siamo in un mondo in cui chi è ricco può fare ciò che vuole, infrangere leggi, inventarne di nuove per favorire sé ed i propri compari: noi siamo dall’altra parte e quando occupiamo posti abbandonati tutti gridano allo scandalo, destra, centro e sinistra. La legge è flessibile per i potenti e dura per i subalterni.

Tuttavia questo mondo non è l’unico possibile: esiste un mondo che ci appartiene e che dobbiamo saperci inventare fatto a misura delle donne e degli uomini che sapranno lottare con coraggio per il proprio avvenire, senza pensare che la miseria sia un destino, specie quando di merci sono pieni i supermercati, gli autosaloni, ogni negozio che ci circonda e cercano di convincerci che per noi non ce n’è abbastanza, che dobbiamo piegarci ai loro desideri per poter avere qualche briciola in cambio.

Lo spazio sociale è solo un primo passo: la conquista di un pezzo di città che prelude ad una realtà che sapremo costruire insieme. La casa, lo spazio, la dignità: ogni cosa che ci prendiamo è solo una piccola parte di ciò che ci spetta!

Guernica

Prendo Casa Modena

Intervento CASM:

"Il CAS (Coll. Auto. Stud) torna di nuovo per le strade fra i compagni e alle compagne del Guernica, un progetto in cui il nostro collettivo ha creduto fin dal principio, perchè riconosciutosi nella volontà di cambiamento e di avere spazi fisici e intellettuali in questa città oramai non più alla portata di tutti.

Il CAS,originariamente nato come CSMU ha infatti è sempre intervenuto al fine di portare avanti interventi mirati al diritto allo studio e alla tutela della classe studentesca, parte integrante e sicuramente non minoritaria dell’ampia sfera della così classe a reddito zero, proprio perchè siamo convinti che gli studenti siano una realtà appartenente ad essa il CAS ha ritenuto d’obbligo impegnarsi ed unirsi anche alle lotte che esulano dal singolo mondo dell’istruzione. Ci aentiamo per questo di esprimere solidarietà ed appoggio a tutti i precari e le precarie, a chi non ha un tetto sotto il quale poter vivere e a chi viene sfruttato giorno dopo giorno in ogni singola fabbrica o ufficio di questo paese, dove il denaro invade sempre più l’importanza che dovrebbero occupare la libertà e i diritti di tutte le persone.

Nel corso dell’ultimo anno abbiamo portato avanti un importante battaglia per il diritto alla mobilità degli studenti, impegnandoci in prima persona e affrontando a testa alta denunce e divieti per gridare a gran voce la nostra voglia di veder riconosciuti i nostri diritti. Ci siamo rivolti in diverse occasioni ai vertici dell’ATCM, al Comune e alla Provincia, ottenendo incontri sempre e solo dopo aver utilizzato metodi forti come l’occupazione della stazione, ma alla fine tutto si è rivelato inutile, perchè ancora una volta questa società si è svelata per ciò che realmente è, una macchina con ingranaggi ben innestati, ben poco disposta a prendere in considerazione chi ne metterà in discussione anche solo uno di essi. Questi signori credono che il rifiuto di ascoltare e il reprimere la nostra voce possa farci perdere la voglia di lottare e portare avanti ciò in cui crediamo, ma non capiscono che tutto ciò invece non farà altro che alimentare la nostra rabbia, rabbia che ci spingerà nuovamente a riappropiarci dei nostri diritti negati, con nuove mobilitazioni e nuove lotte, senza mettere in un cassetto e dimenticare anche tutte quelle passate. Per questo continueremo a lottare contro l’attuale di trasporto pubblico che, più che un consorzio, pare ad una multinazionale che fa della sua bandiera principale lo sfruttamento indiscriminato delle risorse primarie, e in questo caso la risorsa primaria è rappresentata proprio da noi, gli studenti costretti a subire condizioni pessime come il sovrafollamento e le pessime condizioni dei mezzi. Continueremo a volere e pretendere libri di testo e saperi liberi per tutti gli student*, perchè la nostra istruzione non deve essere condizionata dalle risorse economiche di cui le nostre famiglie dispongono essendo molte di esse colpite da una crisi non nostra, che noi non abbiamo creato, continueremo anche a lottare a fianco del Guernica perchè Modena ottenga uno spazio sociale, dato che tutti noi abbiamo diritto ad un luogo accessibile a costo zero non solo per divertirmento, ma anche per crescere culturalmente grazie a laboratori, palestre, cineforum, progetti culturali e luoghi non filtrati di scambio di idee.

Consapevoli di tutto questo non rimane che ringraziarvi tutti e tutte per essere intervenuti qui questa sera, per aver dimostrato ancora una volta che Modena ha bisogno e diritto ad uno spazio sociale e che i modenesi non intendono piegare la testa davanti a chi prova a imporgli limiti alle proprie libertà e ai propri diritti.

L’appuntamento per il ritorno del CAS è dunque fissato per settembre, perchè dal momento che le scuole e le università riapriranno noi saremo sicuramente li, pronti ad appoggiare le nostre battaglie, pronti a riapproriarci nuovamente dei nostri diritti negati e pronti ad una nuova mareggiata, fino a quando non avremo un Guernica a modena che ritornera con una nuova occupazione di settembre."

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DIAMO SPAZIO A MODENA ancora in strada per un nuovo Guernica

Un altra giornata di riappropriazione in città per il diritto a uno spazio sociale ,contro il degrado , l’apatia e il controllo che Modena è costretta a subire.

Ancora in strada per creare una socialità costruita dal basso basata sull’autorganizzazione e senza discriminazioni.

Avanti Guernica dia…mo spazio a Modena!

Dalle 20  Parco Resistenza (ingresso via Morane)
 
Bizzarri Sound and more

Grigliata.

live painting

mostra fotografica

 alle ore 20.00
 

GUERNICA

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Il Guernica ancora in strada, Assemblea Pubblica

Martedì 13 dalle 21.30,

Laboratorio S.C.O.S.S.A. in via Carteria (MO),

ASSEMBLEA PUBBLICA

per organizzare l’iniziativa del 17, per accogliere proposte, per continuare a progettare un nuovo spazio sociale!

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Guernica:“ Neanche un passo indietro”

Continua il percorso del GUERNICA, per portare nella città di Modena uno spazio sociale.
Con l’apertura della campagna " Neanche un passo indietro", il Guernica, nonostante la negazione per futili motivi del permesso di occupazione del suolo, si è riappropriato di una zona all’interno dell’area dismessa dell’ex amcm, area simbolo dei numerosi spazi vuoti che offre Modena, area da lungo lasciata al degrado nonostante il comune abbia già messo in bella mostra numerosi progetti.


All’interno della giornata, sono stati fatti dibattiti e numerosi interventi sugli spazi sociali, al quale il Guernica aveva invitato anche l’amministrazione comunale a partecipare alla discussione, ma quest’ultima, non presentandosi ha declinato l’invito, ma che invece ha trovato forte partecipazione da parte della gente intervenuta. Hanno portato il loro sostegno anche il Laboratorio Crash di Bologna e i ragazzi di Roma dell’ex 51.


Il laboratorio fotografico autogestito ha allestito una mostra fotografica sulle due occupazioni del Guernica, l’ex concessionaria Ford e la più recente dell’ex concessionaria Stanguellini.


Tutto questo è stato contornato dai concerti di gruppi locali Hip-pop, i quali non hanno mai smesso di sottolineare l’importanza di uno spazio sociale a Modena e l’importante lavoro che i ragazzi del Guernica stanno facendo per portare uno spazio all’interno della città.


Con l’andare della serata,in una città vuota, il numero delle persone che hanno attraversato l’iniziativa, è aumentato fino a toccare oltre 300 persone , un segnale forte per chi ritiene che nella città di Modena un centro sociale non sia fondamentale e per chi tutta la serata ha fatto pressioni per smettere a determinati orari.


Nell’arco della serata, è stato fatto anche un volantinaggio all’uscita del cinema estivo, posto a pochi metri dallo spazio occupato, volantinaggio che ha avuto esito positivo e che ha visto diverse persone fermarsi a chiedere spiegazioni e a solidarizzare con l’iniziativa mentre altre hanno attraversa l’iniziativa approfittando dal bar per ristorarsi e vivere a pieno il significato della serata, congratulandosi anche con gli autori della mostra fotografica.


La serata si è conclusa dopo oltre le due di notte con la gente che a musica conclusa ha continuato a urlare a grande voce la loro voglia di uno spazio sociale, e il loro sostegno al Guernica.

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Modena: presidio a difesa della casa

Sabato mattina il nome Sportello dei Diritti è stato affiancato pubblicamente a quello di Prendocasa Modena al presidio di protesta organizzato sotto uno degli uffici pubblici adiacenti la Provincia.

Questa trasformazione del nome, allude ad un processo di trasformazione della fisionomia dello sportello, avvenuta per due motivi:

– da un lato l’uscita dal percorso dello Sportello della rappresentante cittadina di Usb;
– dall’altra la decisione del Cam di caratterizzarsi all’interno dello sportello come progetto "Prendocasa Modena", presentato in una assemblea nei giorni scorsi.

Il presidio è stato necessitato dal fatto che lunedì mattina in Provincia si dovrebbe discutere del Piano Casa proposto proprio dalla Provincia a tutti i comuni facenti parte del comprensorio di sua competenza. Il piano, pur costituendo il segnale del riconoscimento della valenza sociale della problematica, è considerato ampiamente insufficiente ed inadeguato, e da qui è nato il presidio, per presentare le obiezioni e sollecitare la attenzione pubblica su di una iniziativa che le istituzioni paiono voler trattare in sordina.

Durante tutto il presidio Prendocasa Modena e lo Sportello dei diritti, insieme alle12 famiglie con le quali stanno lavorando da tempo, hanno fatto interventi e volantinato, esponendo cartelli in diverse lingue a rappresentare l’unità di famiglie italiane e straniere.

La giornata si è conclusa con l’incontro tra i alcuni rappresentanti del presidio e il capo di gabinetto della prefettura, il quale ha sottolineato come i promotori del presidio siano stati i primi a sollecitare un intervento della Prefettura sulla emergenza sfratti.

Leggi il volantino:

BASTA CON LA VOSTRA CALMA INCREDIBILE:
ESISTE L’EMERGENZA CASA!

Con la nostra manifestazione vogliamo sottolineare la rabbia per l’incredibile ritardo con il quale la provincia di Modena sta prendendo un provvedimento insufficiente e tardivo, cioè l’approvazione del piano provinciale sulla questione sfratti.

Il piano presenta tre fondamentali punti deboli:

non è un blocco imperativo, ma è un "invito" ai proprietari di buona volontà a rinunciare allo sfratto a fronte di un contributo elargito con fondi pubblici; ci chiediamo quanti e quali saranno i proprietari disponibili;

prevede il pagamento di una quota da parte degli inquilini che, anche se piccola, è per i nuclei famigliari in maggiore sofferenza comunque irraggiungibile; quindi siamo nel paradosso che le famiglie più bisognose restano escluse da ogni possibile sostegno.

Non si fa nessuna distinzione tra grande proprietà speculativa e piccola proprietà: nel senso che riguarda indistintamente il grande speculatore che affitta appartamenti minuscoli a prezzi esagerati e il piccolissimo proprietario che talvolta arrotonda la pensione con l’affitto della casa.

Si premia chi affittava a prezzi alti, visto che l’intervento favorisce una riduzione percentuale nella misura del 20% del canone precedente: quindi chi peggio trattava gli inquilini, meglio si trova ad incamerare fondi pubblici;

non menzionano in nessun modo le tante case sfitte, quantificate in circa 30.000 da una valutazione espressa dall’assessore Pagani.

Non c’è nessuna riflessione sull’ICI e sulla tassazione che riguarda gli introiti degli affitti che è dovuta anche se non viene pagato il canone.


Nessun sindacato concertativo e tanto meno il Sunia hanno rilevato queste incongruenze!!

Noi chiediamo:

BLOCCO DEGLI SFRATTI ESECUTIVI FINO AL TERMINE DELLA CRISI

METTERE MANO ALL’ICI PER PRODURRE UNA DIMINUZIONE DELLE CASE SFITTE E LAVORARE SULLA FISCALITA’ PER DISINCENTIVARE GLI SFRATTI

Messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico

REQUISIZIONE DELLE CASE VUOTE E RILANCIO DELL’EDILIZIA PUBBLICA

equo canone regolato per legge

AUTOCOSTRUZIONE E AUTORISTRUTTURAZIONE IN MODALITà BIOEDILIZIA


Diritto alla casa!

Coordinamento modenese emergenza casa
Ci troviamo ogni martedì dalle 17,30 alle 19,30 presso il laboratorio Scossa, in Via Carteria, 49 nel centro di Modena

Sportello dei Diritti – Prendocasa Modena

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Precari della scuola

Dopo il successo dello sciopero degli scrutini (25 mila scrutini bloccati in tutta Italia)

le lotte dei lavoratori della scuola contro i tagli non si fermano

Organizziamo le prossime scadenze di lotta!

BOLOGNA

SABATO 26 GIUGNO

RIUNIONE ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CPS

DOMENICA 27 GIUGNO

ASSEMBLEA NAZIONALE UNITARIA

DEL MOVIMENTO DEI PRECARI DELLA SCUOLA

Dalle ore 9.30 alle 18.00

presso la Sala Conferenze del Baraccano in via Santo Stefano 119

Per informazioni e per chi fosse interessato a partecipare da Modena è possibile rivolgersi al CPS di Modena

precariscuolamo@gmail.com (tel. 3394836737)

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Guernica non si ferma! Guernica ritorna!

"NELLE STRADE CI VOLETE ,NELLE STRADE CI TROVERETE"  SABATO 26 IL GUERNICA TORNERA’ IN CITTA’
con una giornata di riappropriazione , dibattiti e musica contro il degrado,la repressione per un altro spazio antagonista Guernica!!
all’ex Amcm via C. Sigonio "NEANCHE UN PASSO
INDIETRO Ancora in strada per un nuovo Guernica!"
 Dalle 18: dibattito
pubblico sul tema del degrado e degli spazi sociali: l’esigenza di
uno Spazio in città.
Mostra a cura del Lab. fotografico autogestito : "Guernica uno spazio una storia."
Grigliata di carne e verdure

CONCERTI HIP HOP con
 RAPLAB (Mo)
KOMPAGNI DI MERENDE (R.E.)
 INDUSTRIA DEL VUOTO (MO)
 SENZANOME (MO)  

VI INVITIAMO A PARTECIPARE MARTEDI 22 AL LAB. S.CO.S.S.A.
per organizzare proporre e partecipare attivamente a questa iniziativa per riavere lo spazio Guernica a Modena!!

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Prima assemblea del neonato Comitato Soccorso al Territorio di San Cesario

Davanti a una sala gremita, il Comitato San Cesario Soccorso al Territorio ha tenuto nella serata del 16 giugno, la prima assemblea pubblica, per informare i cittadini del Comune di San Cesario, sul piano estrattivo (ampliamento cave) e sulla realizzazione del nuovo polo industriale di lavorazione della ghiaia che verrà realizzato in una delle cave, chiamato polo 9, nella frazione di Altolà, che diventerà il più grande d’Europa.

Dopo la presentazione del comitato da parte del presidente, nella quale ha spiegato perché il comitato si è formato, andando ad aggiungersi ai già tre comitati esistenti Bazzano, Savignano sul Panaro e Piumazzo, e quali saranno le linee che terrà per contrastare il piano estrattivo, hanno preso parola i relatori della serata, in primis Dante Pini, presidente della sezione castelli d’Italia Nostra, che ha illustrato come nella provincia di Modena ci sia uno disegno ben definito nel fare cassa attraverso l’edilizia sfrenata, a discapito del territorio, e dopo ha preso parola la vice presidente del comitato, la Dott.sa Gloria Massamba N’siala , che ha presentato la situazione delle escavazioni sul territorio di San Cesario s/P, ponendo l’attenzione sui quantitativi rimasti da scavare dal precedente piano,ed evidenziato come il PAE 2008-2018 preveda lo spostamento della lavorazione degli inerti da siti posti lungo il fiume Panaro verso zone residenziali.


Terminati questi primi due interventi, sono iniziati quelli più strettamente tecnici attraverso le illustrazioni del Geologo Aleotti del Comitato Bazzanese Ambiente e Salute, sulle problematiche che le escavazioni porteranno alle terre e alle falde acquifere e del Presidente del comitato Bazzanese Ambiente e Salute, Dr.Odorici, che ha parlato dei problemi dell’inquinamento che l’aumento dei camion e dei fumi e polveri dei frantoi porteranno nell’aria già pesantemente inquinata della nostra zona.

Esauriti tutti gli interventi dei relatori, si è aperto il dibattito, che ha visto la gente di San Cesario, fare domande e chiedere chiarimenti maggiori sul piano estrattivo e sul frantoio, intervallati da ulteriori interventi di componenti degli altri comitati intervenuti alla serata, per dare maggiori informazioni alla gente.

Al termine della serata, il presidente del Comitato San Cesario Soccorso al Territorio, ha lanciato le prossime iniziative, che saranno: la richiesta di confronto, nel prossimo autunno, con il comune di San Cesario e le assemblee pubbliche che il comitato farà alternate, con cadenza mensile, tra San Cesario e L’Altolà, i due territori del comune di San Cesario, più coinvolti nel prossimo piano cave.

Leggi il comunicato:


Mercoledì 16.06.2010 ore 21.00 presso la Sala Grande di villa Boschetti a San Cesario sul Panaro si è svolta l’assemblea pubblica organizzata dal Comitato di San Cesario s/P Soccorso al territorio.


La volontà del comitato è stata quella di informare la cittadinanza rispetto all’attività estrattiva nel Comune. Si è posta l’attenzione: sui quantitativi di ghiaia rimasti da scavare dal precedente piano; sulle previsioni di scavo; sull’apertura del nuovo frantoio unico che sostituirà quelli esistenti; dell’impatto per la salute e la vita dei cittadini.


All’incontro, presentato da Paolo Pelliciari presidente del Comitato sancesarese, sono intervenuti: Dante Pini (Presidente della Sezione dei Castelli di Italia nostra), il Geol. Marco Aleotti ed il Dr. Fabrizio Odorici (Comitato Bazzanese Ambiente e Salute).


Il vicepresidente del comitato Soccorso al Territorio, Dott.sa Gloria Massamba N’siala, ha presentato la situazione delle escavazioni sul territorio di San Cesario s/P, ponendo l’attenzione sui quantitativi rimasti da scavare dal precedente PAE, in particolare nella Cava Ghiarelle, situata di fronte al Polo scolastico ed adiacente ai campi sportivi comunali. Inoltre, ha evidenziato come il PAE 2008-2018 preveda lo spostamento della lavorazione degli inerti da siti posti lungo il fiume Panaro verso zone residenziali. Il Piano prevede infatti la delocalizzazione dei frantoi esistenti in un unico polo estrattivo (Polo 9), che secondo le prescrizioni del PIAE può avvenire solo a patto di una diminuzione dell’impatto ambientale, ad oggi esiste solo la valutazione dell’impatto ambientale portata dalla ditta escavatrice. L’amministrazione comunale ha però attualmente bloccato la concessione per l’installazione del nuovo impianto in quanto l’area suddetta è ancora soggetta ad attività estrattiva. L’apertura di uno dei frantoi più grandi d’Europa, considerando il materiale che hanno in previsione di lavorare, è quindi solo rimandata?


Proprio la convergenza dei frantoi esistenti in uno unico presso il Polo 9 rende evidente come per la "questione cave" si debba tenere necessariamente conto della situazione delle escavazioni dei comuni limitrofi dai quali proverrà parte della ghiaia lavorata. Ringraziamo per tanto tutti i comitati dei territori limitrofi che hanno partecipato ed informato sulla situazione del loro territorio.

Il Comitato Soccorso al Territorio.

Per informazioni scrivere a soccorso_territorio@yahoo.it

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Ancora sfratti evitati

E’ terminata oggi, con la consegna esplicita della richiesta di blocco totale degli sfratti in provincia la settimana nella quale lo sportello dei diritti ha evitato sfratti di alcune famiglie nella città di Modena.

La settimana è partita Martedì quando, dopo aver organizzato l’apposito picchetto antisfratto, lo sportello dei diritti, insieme alle famiglie sotto sfratto, hanno evitato,lo sfratto di due famiglie, tutte lavoratrici che a causa di una crisi che non hanno creato loro, non gli permette più di pagare l’affitto.

Purtroppo questo è l’ennesimo intervento d’emergenza da parte dello sportello, ma in futuro chi ci dice che l’intervento non sia più strutturato e portato a dare casa alle persone in difficoltà occupando gli appartamenti vuoti?

Nella giornata di oggi, con inizio dalla 9,00 lo sportello ha lanciato un presidio sotto la provincia, per presentare la richiesta di blocco totale degli sfratti: si contestava l’impianto di base del protocollo.

I motivi, in estrema sintesi, sono i seguenti:

– nessun obbligo per i proprietari di case, ma solo un invito, puraccompagnato da fondi di sostegno da dare direttamente ai padroni;

– premio per chi aveva affittato a prezzi da strozzinaggio, visto chel’intervento delle istituzioni con fondi pubblici prevede una richiestadi riduzione del 20% dei vecchi canoni, senza nessun discrimine;

– soldi pubblici offerti senza distinzione tra piccoli o piccolissimiproprietari e grandi speculatori immobiliari (con l’impostazione data alprotocollo non avevano scelta);

– NESSUNA DIFESA AI NUCLEI FAMIGLIARI PIU’ DEBOLI, in quanto comunquegli interventi vengono offerti solo a coloro che possono permettersi dipagare una porzione di canone, per quanto piccola: le famiglie prive direddito da troppo tempo saranno comunque tagliate fuori;

– nessun tipo di intervento rispetto le case sfitte.

Circa 10 capifamiglia, nonostante fosse lunedì mattina, una giornata poco favorevole alle manifestazioni, si sono resi protagonisti assieme a noi del presidio sotto la sede della Provincia: nonostante la loropresenza, hanno rifiutato la richiesta di poter assistere almeno come uditori ai lavori della commissione.

 

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