Sabato mattina il nome Sportello dei Diritti è stato affiancato pubblicamente a quello di Prendocasa Modena al presidio di protesta organizzato sotto uno degli uffici pubblici adiacenti la Provincia.
Questa trasformazione del nome, allude ad un processo di trasformazione della fisionomia dello sportello, avvenuta per due motivi:
– da un lato l’uscita dal percorso dello Sportello della rappresentante cittadina di Usb;
– dall’altra la decisione del Cam di caratterizzarsi all’interno dello sportello come progetto "Prendocasa Modena", presentato in una assemblea nei giorni scorsi.
Il presidio è stato necessitato dal fatto che lunedì mattina in Provincia si dovrebbe discutere del Piano Casa proposto proprio dalla Provincia a tutti i comuni facenti parte del comprensorio di sua competenza. Il piano, pur costituendo il segnale del riconoscimento della valenza sociale della problematica, è considerato ampiamente insufficiente ed inadeguato, e da qui è nato il presidio, per presentare le obiezioni e sollecitare la attenzione pubblica su di una iniziativa che le istituzioni paiono voler trattare in sordina.
Durante tutto il presidio Prendocasa Modena e lo Sportello dei diritti, insieme alle12 famiglie con le quali stanno lavorando da tempo, hanno fatto interventi e volantinato, esponendo cartelli in diverse lingue a rappresentare l’unità di famiglie italiane e straniere.
La giornata si è conclusa con l’incontro tra i alcuni rappresentanti del presidio e il capo di gabinetto della prefettura, il quale ha sottolineato come i promotori del presidio siano stati i primi a sollecitare un intervento della Prefettura sulla emergenza sfratti.
Leggi il volantino:
BASTA CON LA VOSTRA CALMA INCREDIBILE:
ESISTE L’EMERGENZA CASA!
Con la nostra manifestazione vogliamo sottolineare la rabbia per l’incredibile ritardo con il quale la provincia di Modena sta prendendo un provvedimento insufficiente e tardivo, cioè l’approvazione del piano provinciale sulla questione sfratti.
Il piano presenta tre fondamentali punti deboli:
non è un blocco imperativo, ma è un "invito" ai proprietari di buona volontà a rinunciare allo sfratto a fronte di un contributo elargito con fondi pubblici; ci chiediamo quanti e quali saranno i proprietari disponibili;
prevede il pagamento di una quota da parte degli inquilini che, anche se piccola, è per i nuclei famigliari in maggiore sofferenza comunque irraggiungibile; quindi siamo nel paradosso che le famiglie più bisognose restano escluse da ogni possibile sostegno.
Non si fa nessuna distinzione tra grande proprietà speculativa e piccola proprietà: nel senso che riguarda indistintamente il grande speculatore che affitta appartamenti minuscoli a prezzi esagerati e il piccolissimo proprietario che talvolta arrotonda la pensione con l’affitto della casa.
Si premia chi affittava a prezzi alti, visto che l’intervento favorisce una riduzione percentuale nella misura del 20% del canone precedente: quindi chi peggio trattava gli inquilini, meglio si trova ad incamerare fondi pubblici;
non menzionano in nessun modo le tante case sfitte, quantificate in circa 30.000 da una valutazione espressa dall’assessore Pagani.
Non c’è nessuna riflessione sull’ICI e sulla tassazione che riguarda gli introiti degli affitti che è dovuta anche se non viene pagato il canone.
Nessun sindacato concertativo e tanto meno il Sunia hanno rilevato queste incongruenze!!
Noi chiediamo:
BLOCCO DEGLI SFRATTI ESECUTIVI FINO AL TERMINE DELLA CRISI
METTERE MANO ALL’ICI PER PRODURRE UNA DIMINUZIONE DELLE CASE SFITTE E LAVORARE SULLA FISCALITA’ PER DISINCENTIVARE GLI SFRATTI
Messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico
REQUISIZIONE DELLE CASE VUOTE E RILANCIO DELL’EDILIZIA PUBBLICA
equo canone regolato per legge
AUTOCOSTRUZIONE E AUTORISTRUTTURAZIONE IN MODALITà BIOEDILIZIA
Diritto alla casa!
Coordinamento modenese emergenza casa
Ci troviamo ogni martedì dalle 17,30 alle 19,30 presso il laboratorio Scossa, in Via Carteria, 49 nel centro di Modena
Sportello dei Diritti – Prendocasa Modena