La prima sensazione è stata quella dello sconcerto: ancora una volta, di fronte all’esperienza sociale del Guernica -ovvero migliaia di giovani studenti e precari della nostra città che liberano spazi lasciati all’abbandono e al degrado per renderli luoghi di creazione culturale, artistica, politica e di libera socialità- il problema dell’assenza di spazi idonei alle nuove generazioni che si affacciano sulla pubblica piazza viene affidata alla questura.
A noi non servivano certo le condanne ai vertici della polizia sulla montatura creata per giustificare il massacro alla Diaz al G8 di Genova, per ricordarci che in questo paese troppo spesso la questione giovanile viene trattata come fosse esclusivamente un problema di ordine pubblico,affidandola alle questure, che fanno ricorso anche all’illegalità pur di stroncare esperienze "pericolose"; pericolose perché inducono le persone a pensare da sole al proprio futuro, perché pongono domande sul presente, perché chiedono di avere una possibilità di vita dignitosa. Questa, purtroppo, è storia.
La seconda sensazione, di fronte alle uniche argomentazioni che sono state addotte per giustificare questa operazione repressiva, è stata una grande ilarità. Non sapevamo che a Modena si fosse realizzato quello slogan del ’68 che voleva l’immaginazione al potere!! La questura di Modena invece è l’esempio di come quello slogan si sia realizzato, ma in una inquietante realtà.
Ebbene sì: ce ne vuole molta infatti di immaginazione per dire che all’interno del Guernica sono state rinvenute delle pericolosissime mascherine e tute da lavoro (con le quali abbiamo ripulito la discarica a cielo aperto che ci si è presentata davanti quando siamo entrati per la prima volta nell’ex concessionaria).. Addirittura della temibile sabbia! Ci autodenunciamo: se avessero guardato meglio avrebbero potuto trovare anche decine di pericolosissimi bastoni di scopa.
A quando la conferenza stampa in cui mostreranno le vasche d’olio, i rottami d’auto, i quintali di detriti e immondizia, l’inquinamento della falda ecc.. lasciatici in eredità da Stanguellini, eroe modenese?
Basta parlare con le tantissime persone che hanno vissuto lo spazio per capire il tipo di atmosfera che si respirava al Guernica: amicizia, gioia, passione e tanta voglia di costruire.
Le migliaia di persone che ieri sera hanno portato solidarietà al Guernica in piazza Pomposa dimostrano che non è certo con questi sporchi giochetti che si può fermare questa esperienza: chiediamo alla città e alla politica di esprimersi contro questa montatura.
Le nostre risposte sono nei fatti: con il far rivivere la città con gli abitanti che si sporgono dalle finestre per ballare con la piazza come venerdì sera in piazza Pomposa, con la festa con i bambini di questo pomeriggio in Via Carteria, con il pranzo di domani con i cittadini di Piumazzo contro le devastazioni ambientali e la costruzione delle cave..
Venite alla nostra assemblea (ovviamente pubblica e aperta) del martedì per vedere qual è il clima che si respira.
Questa città si sta trasformando: c’è chi la vuole chiusa, controllata dall’alto, piena di telecamere e di divieti, di odio e di morte psicologica, e c’è chi la vuole viva, piena di fermenti e di iniziative.
NOI SIAMO PER LA SECONDA OPZIONE!
IL GUERNICA VIVE E LOTTA INSIEME A TUTTO QUEL SETTORE DI CITTA’ CHE NON SI VUOLE ARRENDERE ALLA LOGICA DELLA PRECARIETA’ DELLA VITA, DELLA SUBORDINAZIONE AI POTENTI, DELL’ODIO TRA POVERI: VOGLIAMO UN MONDO NUOVO E LO STIAMO COSTRUENDO!
NESSUNO SGOMBERO FERMERA’ LA NOSTRA VOGLIA DI LIBERTA’
GUERNICA