Buona riuscita dell’iniziativa, tenuta presso il centro culturale ALMO di Piumazzo, dell’ incontro dibattito con il comitato popolare "NO TAV" della Val Susa. L’incontro è stato promosso dal Comitato popolare di Piumazzo " NO ALLE CAVE" per cominciare a dare segnali forti a chi ha voluto il piano di escavazione, cioè che la lotta continua e sarà di forte opposizione.
Davanti ad una quarantina di persone, tra cui vari rappresentanti dei comitati popolari di Savignano sul Panaro e Bazzano che insieme al comitato di Piumazzo stanno lottando contro il piano di escavazione e l’avvio dell’impianto di catrame e bitume, altri rappresentanti di comitati di Modena, molte persone di Piumazzo e due realtà di movimento, il C.ollettivo A.utonomo M.odenese e il Laboratorio Crash di Bologna, Francesco dei No Tav ha cominciato ad illustrare la storia del comitato, le difficoltà alla nascita, le varie lotte fatte fino ad arrivare all’apice con lo scontro con lo stato del 2005. Sono stati discussi i sacrifici finanziari per sostenere le lotte del comitato, i presidi permanenti e si è accennato alle lotte per il futuro imminente. Si è posto all’attenzione di tutti un concetto molto importante: non esistono vie legali e non, ma tutto quello che facciamo è legale perché stiamo difendendo le nostre vite, la nostra salute ed il nostro territorio da speculazioni e devastazioni.
Terminata la presentazione è iniziato un interessantissimo dibattito dove i vari rappresentanti dei comitati hanno chiesto e fatto considerazioni insieme a Francesco per cercare similitudini e spunti della lotta del comitato popolare della Val Susa, con quella che si sta portando avanti nei territori presi in causa dal piano escavazioni.
Inoltre tra i vari interventi si sono segnalati quelli delle due realtà di movimento che hanno visto il C.ollettivo A.utonomo M.odenese ribadire la propria volontà di continuare a sostenere le lotte del comitato mettendo a disposizione le proprie forze per quella causa e il laboratorio crash di Bologna dare la propria solidarietà ai comitati popolari per sostenerne la lotta. A differenza dei partiti non si intende mettere il cappello sulla lotte, vista l’assenza di ogni interesse elettoralistico, ma il sostenerla significa ribadire che i comitati sono un momento alto di politica e di lotta per la difesa del territorio dall’attività di speculazione capitalistica, capace solo di distruggere e portarci verso un futuro fatto di desolazione e miseria. E non solo questo: il riaffacciarsi di tante persone all’interesse sociale e politico è essenziale per costruire una dinamica popolare che si incammini verso la democrazia diretta, che è ben altra cosa rispetto a quella delegata tramite i cartelli elettorali.
Dopo due ore di discussione il dibattito è terminato e la giornata è continuata con aperitivo e concerto serale con raccolta fondi per sostenere le attività del centro culturale Almo e le attività del comitato popolare "no alle cave".
COMITATO POPOLARE
"NO ALLE CAVE"