REPORT SETTIMANA RESISTENTE COMITATI POPOLARI

REPORT SETTIMANA COMITATI POPOLARI 

Report serata 26 febbraio 2009

Giovedì 26 febbraio 4 attivisti del comitato No Cave di Piumazzo sono stati presenti a San Cesario per contestare il consiglio comunale,durante la votazione del PIAE versione PAE.. Appena arrivati si è notata la presenza di due vigili urbani la cui presenza ha destato sorpresa; evidente, dopo la protesta da parte dei comitati alla votazione del consiglio comunale a Spilamberto, che i Comuni vogliono limitare l’eventuale protesta con l’utilizzo delle forze dell’ordine sottolineando ancora una volta l’assolutismo nelle decisioni prese dal comune sulla testa della gente.
I membri dei comitati, muniti di cartelli e striscioni per sottolineare la contrarietà al piano estrattivo della ghiaia, appena entrati in consiglio, sono stati attaccati  dal sindaco, avvertendoli che non avrebbero potuto alzare cartelli perché non era permesso dal regolamento, precisando che i presenti facevano parte dei comitati di Piumazzo e non essendo di San Cesario non erano legittimati a conteste sta e fare presenza durante il consiglio, cosa già detta nel consiglio comunale di Spilamberto. E’ evidente la comune volontà da parte dei comuni di isolare la protesta non dando adito alla comune protesta di molti comuni interessati, per il fatto che i piani votati in queste settimane comprendono ben 18 comuni.
Durante la seduta, la maggioranza ha espresso come sempre contenuti deliranti e offendendo l’intelligenza dei cittadini che in questi mesi stanno lottando contro il piano cave.
Non sono mancati insulti e derisioni da parte del sindaco nei confronti dei consiglieri che con i loro interventi contestavano il piano di escavazioni.
Precisando questo, durante le dichiarazioni di voto sono stati alzati due cartelli NO CAVE, senza alcuna contestazione rumorosa, il sindaco accortosi di ciò ha incominciato a dare dei maleducati ai membri dei comitati che dopo una decina di minuti sono usciti dall’aula senza creare disordini.
 Contemporaneamente a Piumazzo il comitato “no Cave”, supportato da altri comitati vicini, ha tenuto un assemblea pubblica per spiegare, attraverso filmati e documenti, oltre a ottime relazioni tecniche, l’ evoluzione in questi mesi della lotta e per illustrare le ennesime falsità che provincia e comuni dicono ai cittadini per cercare di convincerli che il piano cave è un opportunità per il territorio e la gente.Come ci si aspettava, la sala era gremita con circa 350 persone tutti cittadini e qualche consigliere comunale e alla fine il risultato è stato positivo con molta partecipazione e sentore che ora la gente è arrivata al limite della sopportazione su questo piano di escavazione della ghiaia.Per tutta la serata i vari relatori del comitato hanno ribadito l’ importanza di essere presenti durante la votazione del piano cave del comune di Castelfranco Emilia il giorno 2 di marzo alle ore 19,30.  

 

Report serata 2 marzo 2009

 

Nella serata del 2 marzo, il comune di Castelfranco Emilia, ha indetto il consiglio comunale con ordine del giorno la votazione del piano di escavazione della ghiaia nelle cave della frazione di Piumazzo. Già dalla uscita della convocazione del consiglio, il comitato ha cominciato a rimarcare l’ importanza della presenza della gente per quella serata, attraverso ogni mezzo di comunicazione, volantini, giro per il paese con il megafono, contatti via posta elettronica oltre, come già citato, la serata dell’ assemblea pubblica.Fin dalle 19,00 la gente e gli attivisti del comitato si sono cominciati a radunare sotto il comune di Castelfranco e dopo circa mezzoretta quasi 400 persone hanno riempito il consiglio comunale e il corridoi a se stante, mentre una decina di attivisti del comitato hanno preso in gestione la piazza del comune.Come a San Cesario il consiglio è stato presidiato da tre vigili urbani tre carabinieri e due funzionari della questuraPer circa un ora, all’ interno del consiglio, gli attivisti del comitato “no cave” hanno alzato i cartelloni di protesta mentre da fuori si alzavo cori contro il PD, il comune di Castelfranco e per rivendicare la lotta che si sta facendo. Tutto questo ha fatto si che il consiglio comunale non prendesse inizio, arrivando anche a minacciare al nucleo all’ esterno del comune di denunciarli per manifestazione non autorizzata, fino alla decisione di sospendere la seduta e di rinviarla a data da destinarsi.Appena la notizia è stata data, i militanti e la gente hanno cominciato a urlare e protestare contro la decisone prese, accusando i consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza di non avere le palle di votare a favore di un piano, che la gente non vuole, proprio davanti alla stessa gente. Dopo di che ci si è radunati all’ esterno del comune e si è cominciato a presidiare le due uscite del comune e dietro allo striscione: “per ogni voto di approvazione, aumenta rabbia e contestazione”, si è contestato i consiglieri alla loro uscita, sia quelli di maggioranza che di minoranza. La serata si è conclusa lanciando l’ appuntamento, della prossima votazione e dicendo al comune di Castelfranco Emilia che la prossima volta saremo il doppio. Nella notte il C.A.M. ha compiuto un azione dimostrativa, attaccando striscioni sulle sedi del PD di Modena e di Castelfranco Emilia La serata è stata una grande vittoria per il comitato e per la gente di Piumazzo perché oltre a impedire la votazione, hanno messo in risalto le contraddizioni della politica locale che non è altro che lo specchio di quella nazionale.   

 

 A FIANCO DELLE LOTTE POPOLARI 

NON UN PASSO INDIETRO    

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

 


   

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