INIZIATIVA 28 MARZO

   SABATO 28 MARZO

ORE 17,00

Presso il LABORATORIO S.CO.S.S.A

Via Carteria, 50 Modena

Presentazione del libro:

FOIBE: Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica

Dagli atti del convegno Foibe: la verità contro il revisionismo storico. Tenuto ul 9 febbraio ’08 a Sesto S.Giovanni (MI).

" La verità viene usata per l’oggi, per le esigenze politiche attuali. Si tratta di una campagna di intossicazione delle coscenze con ri-scritture, reinterpretazioni e falsità belle e buone, funzionali, da una parte, alla mobilitazione nazionalista, alla diffusione di stereotipi sciovinisti e razzisti, assunti ormai anche da buona parte del ceto politico di sinistra; dall’ altra alla criminalizzazione di chi oggi non si piega alle compatibilità del sistema capitalista. tale campagna si concretizza anche nella legittimazione dei fascisti odierni, che diventano portatori di una ideologia come altre. Una ideologia dell’ordine, della sicurezza, autoritaria, fatta propria da buona parte del ceto politico autodefinitosi democratico"

Dopo una breve introduzione del C.OLLETTIVO A.UTONOMO M.ODENESE e la presentazione del libro da parte di uno dei componenti del convegno,

INTERVIENE:

ALESSANDRA KERSEVAN, ricercatrice storica, coordinatrice della collana ‘resistenzastorica’ delle edizioni KappaVu, da anni impegnata nello studio della storia del ‘900 nelle terre del confine orientale.

A SEGUIRE DIBATTITO

www.controinfo-mo.noblogs.org    www.infoaut.org     cam@autistici.org

 

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ONDA MODENESE

L’ONDA NON SI FERMA, RIPARTE PRONTA PER TRAVOLGERVI

Anche a Modena L’ONDA ANOMALA, con la sua irraprensentabilità, riparte partecipando al corteo indetto dalla CGIL, nel continuo di un percorso di contrarietà alla contro-riforma Gelmini, di costruzione di un’ università altra, di rifiurto di pagare i costi della crisi, in maniera autonoma e indipendente con i propri contenuti e le proprie pratiche.

Il corteo ha attraversato tutta la via emilia, lo striscione dell’ onda recitava "RIPARTE L’ ONDA CHE VI TRAVOLGERA’", fino sotto la prefettura dove sono stati tenuti i vari interventi, iuno dei quali da parte di un esponente dell’ ONDA. una volta terminato il corteo dei sindacati, L’ONDA non si ferma e riparte con uin corteo spontaneo e non autorizzato per le vie del centro raggiungendo piazza Grande.

Anche nella giornata di oggi, chi veramente viene colpito dalla crisi voluta dai padroni, ha portato in piazza i propri contenuti portando conflittualità e cercando di portare contropotere all’ interno di un sistema che cerca sempre più di volerci come vuole lui, sottomessi e in silenzio.

Bene, il silenzio è stato nuovamente interrotto e continueremo a farlo ogni qual volta che un governo o un padrone tenterà di imporlo.

Inoltre al nostro fianco in piazza c’era Luca, in galera perchè antifascita, in galerà perchè il braccio armato dello stato continua a difendere i fascisti e a manganellare e arrestare chi, attraverso i principi della resistenza porta ogni giorno in alto i valori dell’ antifascismo.

NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO

LUCA LIBERO

 

ONDA ANOMALA MODENESE

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PER DAX E TUTTI I COMPAGNI MORTI

  

 

 

 

 

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

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INIZIATIVA PRO PALESTINA

"PROGRAMMARE IL DISASTRO

La politica israeliana in azione"

di Michel Warschawski

GIOVEDI’, 19 MARZO 2009

ORE 21

Presso la sala ex oratorio del palazzo dei musei, V.le Vittorio Veneto, Modena

PRESENTAZIONE DEL LIBRO CON L’AUTORE

MICHE WARSCHAWSKI fu tra i primi israeliani a rifiutare ripetutamente il servio militare, e per questo più volte incarcarato. Attualmente dirige l’ Alternative Information Center di Gerusalemme.

Coordina la serata:

MICHELANGELO COCCO, giornalista de il manifesto.

Nel corso della serata sarà a disposizione in anteprima nazionale il libro:

"GAZA: RESTIAMO UMANI"

di Vittorio Arrigoni, cronache da Gaza nei giorni del massacro.

A CURA DEL COORDINAMENTO MODENESE CONTRO L’OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA

Nel pomeriggio del 19 marzo, alle 17,30, presso l’aula magna della facoltà di lettere, in via s.eufemia, Michel Warschawski parteciperà ad un dibattito con gli studenti, sul rapporto tra media e conflitto.

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

per il coordinamento modenese contro l’occupazione della palestina

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SOLIDARIETA A LUCA

"Il vento è cambiato nel nostro paese: le forze repressive sono più che mai schierate con le frange dell’estremismo di destra, che da solo non riesce a sfondare socialmente, se non in alcune zone comunque per ora minoritarie del paese.
Nonostante il martellante razzismo promosso dai mezzi di comunicazione di massa, accompagnato da leggi ispirate alle forme più becere della separazione e segregazione di fasce ampie della società, nonostante la promozione costante della guerra sociale tra le classi più povere della popolazione, la nostra società può tuttora fare conto su ampi settori di resistenza popolare antifascista. E tali settori rappresentano quasi certamente la parte maggioritaria della popolazione del nostro paese.
Questo è molto chiaro anche per un regime come quello attuale, che trova complicità nel silenzio di quelle forze politiche che dovrebbero fare argine almeno a queste tendenze, ma che nella loro parabola tendente ad allontanarsi dal loro passato, sono ormai lontane anche da tutto quanto suoni come antifascista, probabilmente perchè troppo legato ad una memoria di cui si vogliono disfare a tutti i costi.
Per questo noi antifascisti di oggi ci troviamo isolati dall’ambito istituzionale, ma molto inseriti nella realtà di vita di interi settori delle classi oppresse e subalterne, che stanno vivendo sulla propria pelle le conseguenze di una svolta repressiva promossa dalla destra e benedetta dalla sinistra istituzionale.
L’arresto di Luca rappresenta l’ennesima minaccia rivolta a tutti e tutte coloro che rifiutano attivamente di essere testimoni silenziosi della barbarie neofascista che rientra negli atenei: Luca deve rappresentare per tutti un esempio per cominciare una nuova resistenza e per estendere ovunque la lotta contro la sua carcerazione.
 
SOLIDARIETÀ A LUCA!
LA NUOVA RESISTENZA NON POTRÀ ESSERE FERMATA!
                                                                 
C.ollettivo A.utonomo M.odenese
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LUCA LIBERO

 

Durante gli scontri con la polizia avvenuti all’università di Torino lunedì 9 marzo per impedire ad un gruppo di fascisti di fare propaganda nell’ateneo Luca è stato arrestato ed è rinchiuso in carcere. Luca ha resistito alle cariche della polizia che ancora una volta ha difeso i fascisti.
LUCA  E’ UN ANTIFASCISTA
LUCA VA LIBERATO SUBITO
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REPORT COMITATI POPOLARI CONTRO LE CAVE

Martedì 10 marzo,dopo la sospensione  per motivi di ordine pubblico di lunedì scorso, si è svolto,al teatro Dada’ il consiglio comunale di Castelfranco E. per approvare il piano di escavazione della ghiaia nella zona di Piumazzo. L’appuntamento era per le 19.30 ma già dalle 19 i comitati popolari riempivano la sala e presidiavano in gran numero l’esterno del teatro fino a raggiungere le 600 unità. Da subito si è capito che l’obiettivo di giunta e questura era di ridurre al minimo le possibilità di protesta. Una ventina tra carabinieri e vigili presidiavano l’ingresso mentre la digos si aggirava furtivamente tra la gente. Le prime parole del consiglio sono state spese per indicare a tutti il divieto di protestare, filmare o fotografare specificando che chi non si atteneva alle direttive sarebbe stato allontanato dalla sala. Mentre si svolgevano le prime fasi del consiglio, all’esterno il C.A.M. ha simbolicamente delimitato l’area del Dada’ con del nastro bianco e rosso affiggendo dei volantini con la scritta “zona ad alto rischio di devastazione ambientale”.

Dopo un paio d’ore, all’ennesimo discorso delirante dei consiglieri tutti, ed in particolar modo dell’ assessore all’ambiente la rabbia è esplosa e la quasi totalità dei presenti è uscita unendosi al presidio esterno. Immediatamente si è aut organizzata la protesta, la gente ha alzato i cartelli e si sono formati diversi gruppi che hanno bloccato il traffico della via Emilia, per oltre un’ora, passando sulle strisce pedonali ininterrottamente. Nel frattempo il consiglio è proseguito nella sua farsa fino alle 00.15 quando si è arrivati alla votazione sul Piano Comunale. In sala sono rientrati i manifestanti dei comitati popolari ridotti a 250 circa a causa dell’ora ormai tarda, molti per sfinimento, infatti, sono rincasati. Ovviamente il consiglio ha approvato il p.i.a.e. e l’indignazione e la rabbia si sono riaccese, dapprima in sala con slogan e fischi, poi assediando le uscite del teatro. Mentre dall’entrata principale venivano pesantemente contestati i consiglieri, i compagni del C.a.m. e un gruppo di piumazzesi bloccavano con uno striscione l’uscita dal parcheggio del sindaco e della sua scorta(!!).

 

La militarizzazione del teatro, luogo della votazione è la dimostrazione che le istituzioni e la politica, hanno paura dei cittadini che rivendicano il diritto alla salvaguardia della propria salute e della propria terra. Questo voto, che si affianca ai voti già espressi favorevolmente al piano di escavazione della ghiaia, non fermerà la lotta che i comitati hanno messo in piedi e ribadiamo che “AD OGNI VOTO D’ APPROVAZIONE AUMENTA RABBIA E CONTESTAZIONE”.

Non un passo indietro         A fianco dei comitati e insieme nella lotta      

C.olletivo A.utonomo M.odenese

 

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LO STATO E LA POLIZIA CONTINUANO A PROTEGGERE I FASCISTI

 

Da www.infoaut.org il portale dell’ antagonismo

Dopo Milano , Padova e Cagliari , tocca a Torino. La polizia entra nelle strutture universitarie per difendere un ceto politico di neofascisti in cerca di legittimazione e procacciamento di voto per garantirsi nuove poltrone nel Senato studentesco da cui gestire fondi e lobbying sui soldi pubblici. Quest’oggi i fascisti del Fuan si sono ripresentati nei locali dell’università di Torino, improvvisando un banchetto nell’atrio di Palazzo Nuovo per le imminenti elezioni universitarie.L’Onda ha percepito questo affronto come un’inaccetabile provocazione. Fin dalle prime ore della mattinata si è formato un presidio spontaneo antifascista, di fronte al quale si è interposta la celere.
Non diversamente dal passato anche quest’oggi la questura ha militarizzato l’ateneo. Il presidio antifascista, provvisto dello striscione "fuori i fascisti dall’università", ha scandito cori e slogan, denunciato la natura fascista del Fuan, ritenendo tra l’altro inaccettabile non solo la presenza dei fascisti ma anche quella della polizia, come sempre a protezione dell’estrema destra. Di fronte alla persistenza degli studenti antifascisti, presenti in gran numero (almeno 400), che hanno lanciato uova in direzione dei fascisti e acceso fumogeni colorati, la polizia ha pesantemente caricato, selvaggiamente, dando luogo a una caccia all’uomo estesasi lungo tutto l’atrio e oltre. La celere si è accanita su ogni studente o studentessa capitato a tiro, facendo diversi feriti. Durante le cariche le forze dell’ordine hanno eseguito 5 fermi, portando gli studenti in questura e facendo tramutare 2 fermi in arresti.
Dopodichè l’Onda antifascista è uscita da Palazzo Nuovo, dirigendosi in corteo spontaneo verso il rettorato dell’università, il quale è stato poi occupato. Si è tenuta una conferenza stampa nei locali occupati, durante la quale si è denunciata la violenza delle cariche della polizia e l’inaccettabilità della presenza di forze neofasciste all’università, richiedendo l’immediata liberazione degli studenti fermati ed esigendo una presa di posizione del rettore Ezio Pelizzetti.
Rettore e autorità accademiche non si rassegnano, continuano con la loro governance di miseria, dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, rifutandosi di assumere un’indicazione precisa che giunge dalla parte più consistente e attiva della popolazione studentesca: "Fuori i fascisti dall’università!" No alla militarizzazione degli spazi!"

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

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REPORT SETTIMANA RESISTENTE COMITATI POPOLARI

REPORT SETTIMANA COMITATI POPOLARI 

Report serata 26 febbraio 2009

Giovedì 26 febbraio 4 attivisti del comitato No Cave di Piumazzo sono stati presenti a San Cesario per contestare il consiglio comunale,durante la votazione del PIAE versione PAE.. Appena arrivati si è notata la presenza di due vigili urbani la cui presenza ha destato sorpresa; evidente, dopo la protesta da parte dei comitati alla votazione del consiglio comunale a Spilamberto, che i Comuni vogliono limitare l’eventuale protesta con l’utilizzo delle forze dell’ordine sottolineando ancora una volta l’assolutismo nelle decisioni prese dal comune sulla testa della gente.
I membri dei comitati, muniti di cartelli e striscioni per sottolineare la contrarietà al piano estrattivo della ghiaia, appena entrati in consiglio, sono stati attaccati  dal sindaco, avvertendoli che non avrebbero potuto alzare cartelli perché non era permesso dal regolamento, precisando che i presenti facevano parte dei comitati di Piumazzo e non essendo di San Cesario non erano legittimati a conteste sta e fare presenza durante il consiglio, cosa già detta nel consiglio comunale di Spilamberto. E’ evidente la comune volontà da parte dei comuni di isolare la protesta non dando adito alla comune protesta di molti comuni interessati, per il fatto che i piani votati in queste settimane comprendono ben 18 comuni.
Durante la seduta, la maggioranza ha espresso come sempre contenuti deliranti e offendendo l’intelligenza dei cittadini che in questi mesi stanno lottando contro il piano cave.
Non sono mancati insulti e derisioni da parte del sindaco nei confronti dei consiglieri che con i loro interventi contestavano il piano di escavazioni.
Precisando questo, durante le dichiarazioni di voto sono stati alzati due cartelli NO CAVE, senza alcuna contestazione rumorosa, il sindaco accortosi di ciò ha incominciato a dare dei maleducati ai membri dei comitati che dopo una decina di minuti sono usciti dall’aula senza creare disordini.
 Contemporaneamente a Piumazzo il comitato “no Cave”, supportato da altri comitati vicini, ha tenuto un assemblea pubblica per spiegare, attraverso filmati e documenti, oltre a ottime relazioni tecniche, l’ evoluzione in questi mesi della lotta e per illustrare le ennesime falsità che provincia e comuni dicono ai cittadini per cercare di convincerli che il piano cave è un opportunità per il territorio e la gente.Come ci si aspettava, la sala era gremita con circa 350 persone tutti cittadini e qualche consigliere comunale e alla fine il risultato è stato positivo con molta partecipazione e sentore che ora la gente è arrivata al limite della sopportazione su questo piano di escavazione della ghiaia.Per tutta la serata i vari relatori del comitato hanno ribadito l’ importanza di essere presenti durante la votazione del piano cave del comune di Castelfranco Emilia il giorno 2 di marzo alle ore 19,30.  

 

Report serata 2 marzo 2009

 

Nella serata del 2 marzo, il comune di Castelfranco Emilia, ha indetto il consiglio comunale con ordine del giorno la votazione del piano di escavazione della ghiaia nelle cave della frazione di Piumazzo. Già dalla uscita della convocazione del consiglio, il comitato ha cominciato a rimarcare l’ importanza della presenza della gente per quella serata, attraverso ogni mezzo di comunicazione, volantini, giro per il paese con il megafono, contatti via posta elettronica oltre, come già citato, la serata dell’ assemblea pubblica.Fin dalle 19,00 la gente e gli attivisti del comitato si sono cominciati a radunare sotto il comune di Castelfranco e dopo circa mezzoretta quasi 400 persone hanno riempito il consiglio comunale e il corridoi a se stante, mentre una decina di attivisti del comitato hanno preso in gestione la piazza del comune.Come a San Cesario il consiglio è stato presidiato da tre vigili urbani tre carabinieri e due funzionari della questuraPer circa un ora, all’ interno del consiglio, gli attivisti del comitato “no cave” hanno alzato i cartelloni di protesta mentre da fuori si alzavo cori contro il PD, il comune di Castelfranco e per rivendicare la lotta che si sta facendo. Tutto questo ha fatto si che il consiglio comunale non prendesse inizio, arrivando anche a minacciare al nucleo all’ esterno del comune di denunciarli per manifestazione non autorizzata, fino alla decisione di sospendere la seduta e di rinviarla a data da destinarsi.Appena la notizia è stata data, i militanti e la gente hanno cominciato a urlare e protestare contro la decisone prese, accusando i consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza di non avere le palle di votare a favore di un piano, che la gente non vuole, proprio davanti alla stessa gente. Dopo di che ci si è radunati all’ esterno del comune e si è cominciato a presidiare le due uscite del comune e dietro allo striscione: “per ogni voto di approvazione, aumenta rabbia e contestazione”, si è contestato i consiglieri alla loro uscita, sia quelli di maggioranza che di minoranza. La serata si è conclusa lanciando l’ appuntamento, della prossima votazione e dicendo al comune di Castelfranco Emilia che la prossima volta saremo il doppio. Nella notte il C.A.M. ha compiuto un azione dimostrativa, attaccando striscioni sulle sedi del PD di Modena e di Castelfranco Emilia La serata è stata una grande vittoria per il comitato e per la gente di Piumazzo perché oltre a impedire la votazione, hanno messo in risalto le contraddizioni della politica locale che non è altro che lo specchio di quella nazionale.   

 

 A FIANCO DELLE LOTTE POPOLARI 

NON UN PASSO INDIETRO    

C.ollettivo A.utonomo M.odenese

 


   

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PROGRAMMA di MARZO LABORATORIO S.CO.S.S.A

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