La crisi la generano i padroni e i padroni devono pagarla!

Operai, Lavoratori, Studenti, alla crisi del capitalismo, gli sfruttati arrivano divisi e disorientati e
senza avere una organizzazione adeguata alla fase che metta in discussione il mondo di produzione
capitalista che si basa sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Nelle crisi scoppia una epidemia sociale che in ogni altra epoca sarebbe apparsa un controsenso:
l’epidemia della sovrapproduzione. La società si trova improvvisamente ricacciata in uno stato di
momentanea barbarie; una carestia, una guerra generale di sterminio sembrano averle tolto tutti i mezzi di
sussistenza; l’industria, il commercio sembrano annientati, e perché? Perché la società possiede troppa
civiltà, troppi mezzi di sussistenza, troppa industria, troppo commercio.
Con quale mezzo i padroni riescono a superare le crisi? Per un verso, distruggendo forzatamente
una grande quantità di forze produttive –licenziamenti e chiusure di fabbriche innanzitutto; per un altro
verso, conquistando nuovi mercati (neocolonialismo) e sfruttando più intensamente i mercati già esistenti.
Per l’altro verso con una guerra.
La crisi del 1907 causò la prima guerra mondiale, quella del 1929 causò la seconda guerra
mondiale: compagni, non lasciamoci coinvolgere in un terzo conflitto militare per difendere gli interessi
dell’imperialismo europeo. Ma non è crisi per tutti, come sempre. Questa crisi come le altre, frutto del
sistema capitalistico, ricade solo sulle classi subalterne. Mai come in questo momento c’è abbondanza di
cose che non vengono vendute. Operai, salariati e lavoratori tutti però, non hanno la possibilità di acquistare
nemmeno i beni essenziali. I padroni, come sempre, cercano di scaricare sulle classi subalterne
l’inceppamento del loro meccanismo. Hanno già cercato di appropriarsi dei nostri risparmi attraverso lo
scippo del TFR, che andando in borsa, è stato mangiato da altri.
Questi sono i risultati:
Fondo Enel: – 27% Chimica: – 24,89% Pegaso (servizi di pubblico utilità): – 18% Cometa
(metalmeccanici) – 16,43%
Questi sono solo degli esempi, perché tutti i fondi sono in grave perdita.
Per anni padroni, sindacati di regime CGIL-CISL e UIL e governi di destra e di sinistra hanno
concertato sulla pelle dei lavoratori chiedendo sacrifici e solo sacrifici per mantenere in piedi un capitalismo
e un apparato politico-sindacale asservito alla borghesia imperialista, diritti e salari che si riducevano ad ogni
tornata contrattuale.
Appoggiamo i lavoratori dell’aeroporto di Bologna che hanno il diritto di essere rappresentati dai
Sindacati di Base votati dalla stragrande maggioranza;
condanniamo Cgil, Cisl e Uil che hanno abbandonato i lavoratori dell’Alitalia al loro destino,
firmando un contratto che ha cancellato gli accordi presi in precedenza;
non vogliamo che i sindacati concertativi nell’impiego privato abbiano una quota riservata dentro
tutte le RSU aziendali;
impediamo ai padroni di distruggere il contratto nazionale dividendoci, azienda per azienda, reparto

per reparto, individuo per individuo.
Parlano male dei dipendenti pubblici per penalizzare tutti: infatti la legge 133 non riguarda solo
l’università, ma tutto il mondo del lavoro ed i tagli alla scuola pubblica colpiranno i nostri figli, non certo
quelli dei padroni.
I padroni ci considerano delle merci: dimostriamo a questi affamatori di popolo che la merce forzalavoro
ha una testa e un cervello che è capace di dare delle risposte unitarie.
Anche per tutto questo, abbiamo fondato un coordinamento, un ambito di confronto dal basso, un
laboratorio, per trovarci uniti a promuovere le lotte in base ai nostri bisogni e non a quelle di padroni, partiti
o sindacati dominanti che mirano unicamente alla loro sopravvivenza.

CI TROVIAMO OGNI PRIMO E TERZO MERCOLEDI DEL MESE PRESSO
IL LABORATORIO SCOSSA in Via Carteria, 50 A MODENA,
CI INCONTRIAMO IL 12 DICEMBRE A BOLOGNA AL
CONCENTRAMENTO DEI LAVORATORI DI MODENA

C.oordinamento La.voratori R.esistenti Mo.denesi (C.La.R.Mo.)
Lavoratori militanti Partito Comunista dei Lavoratori – militanti Slai Cobas – P-CARC sezione Modena – C.ollettivo A.utonomo M.odenese (C.A.M.) – operai Ferrari Auto – Assophonecenter Modena
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