"Il vento è cambiato nel nostro paese: le forze repressive sono più che mai schierate con le frange dell’estremismo di destra, che da solo non riesce a sfondare socialmente, se non in alcune zone comunque per ora minoritarie del paese.
Nonostante il martellante razzismo promosso dai mezzi di comunicazione di massa, accompagnato da leggi ispirate alle forme più becere della separazione e segregazione di fasce ampie della società, nonostante la promozione costante della guerra sociale tra le classi più povere della popolazione, la nostra società può tuttora fare conto su ampi settori di resistenza popolare antifascista. E tali settori rappresentano quasi certamente la parte maggioritaria della popolazione del nostro paese.
Questo è molto chiaro anche per un regime come quello attuale, che trova complicità nel silenzio di quelle forze politiche che dovrebbero fare argine almeno a queste tendenze, ma che nella loro parabola tendente ad allontanarsi dal loro passato, sono ormai lontane anche da tutto quanto suoni come antifascista, probabilmente perchè troppo legato ad una memoria di cui si vogliono disfare a tutti i costi.
Per questo noi antifascisti di oggi ci troviamo isolati dall’ambito istituzionale, ma molto inseriti nella realtà di vita di interi settori delle classi oppresse e subalterne, che stanno vivendo sulla propria pelle le conseguenze di una svolta repressiva promossa dalla destra e benedetta dalla sinistra istituzionale.
L’arresto di Luca rappresenta l’ennesima minaccia rivolta a tutti e tutte coloro che rifiutano attivamente di essere testimoni silenziosi della barbarie neofascista che rientra negli atenei: Luca deve rappresentare per tutti un esempio per cominciare una nuova resistenza e per estendere ovunque la lotta contro la sua carcerazione.
Nonostante il martellante razzismo promosso dai mezzi di comunicazione di massa, accompagnato da leggi ispirate alle forme più becere della separazione e segregazione di fasce ampie della società, nonostante la promozione costante della guerra sociale tra le classi più povere della popolazione, la nostra società può tuttora fare conto su ampi settori di resistenza popolare antifascista. E tali settori rappresentano quasi certamente la parte maggioritaria della popolazione del nostro paese.
Questo è molto chiaro anche per un regime come quello attuale, che trova complicità nel silenzio di quelle forze politiche che dovrebbero fare argine almeno a queste tendenze, ma che nella loro parabola tendente ad allontanarsi dal loro passato, sono ormai lontane anche da tutto quanto suoni come antifascista, probabilmente perchè troppo legato ad una memoria di cui si vogliono disfare a tutti i costi.
Per questo noi antifascisti di oggi ci troviamo isolati dall’ambito istituzionale, ma molto inseriti nella realtà di vita di interi settori delle classi oppresse e subalterne, che stanno vivendo sulla propria pelle le conseguenze di una svolta repressiva promossa dalla destra e benedetta dalla sinistra istituzionale.
L’arresto di Luca rappresenta l’ennesima minaccia rivolta a tutti e tutte coloro che rifiutano attivamente di essere testimoni silenziosi della barbarie neofascista che rientra negli atenei: Luca deve rappresentare per tutti un esempio per cominciare una nuova resistenza e per estendere ovunque la lotta contro la sua carcerazione.
SOLIDARIETÀ A LUCA!
LA NUOVA RESISTENZA NON POTRÀ ESSERE FERMATA!
LA NUOVA RESISTENZA NON POTRÀ ESSERE FERMATA!
C.ollettivo A.utonomo M.odenese