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Il 9 gennaio
per i modenesi è l’anniversario dell’eccidio di 6 operai delle fonderie
riunite, che avvenne nel gennaio del 1950 ad opera dello stato per mano della
polizia; tentavano di difendere il loro posto di lavoro, forse tentando
l’occupazione fisica della fabbrica. Durante la commemorazione presso il cippo
che ricorda quella giornata, il C.ollettivo
A.utonomo M.odenese, che già dalla prima mattinata aveva deposto un
mazzo di fiori, ha attaccato uno striscione con contestazioni alle istituzioni
modenesi e ai sindacati Confederali; l’avanzata padronale degli ultimi mesi
nella provincia di Modena è impressionante e mentre i sindacati continuano a
rivendicare il fatto di difendere gli operai, in realtà non fanno altro che
continuare a concertare e collaborare coi padroni.
Alla
Maserati (gruppo fiat) 122 licenziamenti attraverso mancati rinnovi già
concordati cui se ne deve aggiungere uno politico di un delegato troppo
combattivo per i gusti dei padroni; alla New Holland (gruppo fiat) non verranno
rinnovati i contratti degli interinali e le ceramiche del gruppo Iris da un
giorno all’altro hanno deciso di lasciare senza lavoro 800 famiglie per pure
motivazioni speculative.
Durante la
contestazione è intervenuta la polizia municipale per staccare lo striscione
che riportava le seguenti frasi: " CON GLI OPERAI CHE IERI SI RIPRENDEVANO
LE FABBRICHE, CONTRO I SINDACATI CHE OGGI CI SVENDONO AI PADRONI, C.A.M.",
ma gli è stato impedito almeno per alcuni minuti, anche grazie a compagni che
sulle tematiche del lavoro nell’ ultimo anno stanno collaborando con il C.A.M.